Malgrado l'assenza del simbolo del partito fondato da Antonio Di Pietro,
alle Politiche di domenica prossima Italia dei Valori sosterrà il centrodestra. Lo farà a seguito di un'intesa federativa sancita dall'attuale segretario nazionale Ignazio Messina (presidente del consiglio comunale di Sciacca) con Noi con l'Italia, il movimento fondato dall'ex ministro Maurizio Lupi e che si presenta nel proporzionale in un unico contrassegno, quello denominato Noi Moderati e che oltre a Noi con l'Italia comprende anche Italia al Centro (movimento questo fondato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti), e Coraggio Italia-Udc (che fa riferimento invece a Luigi Brugnaro e Lorenzo Cesa).
"Cari amici - scrive Ignazio Messina sulla pagina Facebook di Italia dei Valori - come sapete il nostro simbolo non sarà presente sulla scheda elettorale del 25 settembre. Nelle scorse settimane - aggiunge Messina - abbiamo dialogato con diverse forze politiche per confrontarci sui temi a noi cari. Proprio grazie a questo confronto abbiamo deciso di federarci insieme a Noi con l'Italia, che oggi porta avanti i temi della legalità, della giustizia, della sicurezza, dello sviluppo economico e della tutela delle fasce sociali più deboli. Temi che - spiega Messina - da sempre contraddistinguono l'operato di Italia dei Valori. Se anche a voi questi temi sono cari il 25 settembre - conclude l'ex sindaco di Sciacca rivolgendosi evidentemente ai simpatizzanti di Idv - vi invito a votare Noi Moderati".
Una posizione, quella di Messina, che un po' sorprende, tanto più che in passato il partito fondato da Antonio Di Pietro poi passato ad Ignazio Messina era organico al centrosinistra, e non è passato molto tempo da quando lo stesso Messina era intervenuto alle assisi nazionali dello stesso Partito Democratico, e perfino nel corso della recente campagna elettorale delle comunali, Ignazio Messina aveva fatto sapere di avere incontrato proprio il segretario nazionale Dem Enrico Letta per un'interlocuzione ad alto livello nella prospettiva di potere affrontare insieme a lui alcune tematiche care alla popolazione saccense.
Il taglio dei parlamentari e la riduzione delle opzioni possibili per garantire quello che volgarmente si definisce "diritto di tribuna" (quello ottenuto da Luigi Di Maio, tanto per intenderci) hanno evidentemente imposto a Messina di individuare uno sbocco possibile per chi si identifica ancora nel partito fondato da Antonio Di Pietro, trovandolo con un raggruppamento di politica moderata, ancorché componente organica del centrodestra, in alleanza con Meloni, Salvini e Berlusconi, anche se il tentativo (come il candidato di Lupi in Piemonte Peppe Ruvolo ha detto qualche giorno fa al nostro telegiornale) è quello di spostare un po' più verso il centro le posizioni apertamente conservatrici di colei a cui, se Fratelli d'Italia sarà il primo partito, potrebbe essere affidato l'incarico di formare il nuovo governo.
Messina recentemente aveva aperto le porte di Italia dei Valori ai fuoriusciti del Movimento 5 Stelle, lo aveva fatto alla camera dei deputati, dando il nome di Italia dei Valori a quel gruppo, quei componenti del M5S a cui non piaceva il ruolo governista, iniziato prima con Conte insieme a Salvini, poi con Conte insieme a Letta e, infine, col governo Draghi. Le cose più recentemente sappiamo come sono andate a finire.