agrigentini è a rischio.
Alla fragilità economica dell’ultimo periodo si aggiunge un’impennata dei costi derivanti dall’energia.
Una situazione drammatica generalizzata che, con l’autunno, metterà a rischio di chiusura molte realtà indispensabili, con una enorme perdita dal punto di vista umano, solidale ed economico per il territorio provinciale. Il grido d’allarme arriva oggi dal Presidente di Confcooperative di Agrigento Antonio Matina.
Il settore dei servizi rappresenta quello più vulnerabile, dichiara l’esponente di Confcooperative che evidenzia come il recente via libera contenente le richieste di misure di sostegno del terzo settore e delle realtà non profit contro il caro-bollette, sia un fatto importante, ma sicuramente non risolutivo per le cooperative agrigentine. Il caro energia, aggiunge il presidente Matina, rischia di essere il colpo di grazia soprattutto per quelle realtà che non possono modulare i cicli produttivi perché legati a fattori naturali (agroalimentare) o per tutti quei servizi ritenuti “essenziali”.
Confcooperative della provincia di Agrigento annuncia che chiederà un incontro con il Prefetto Maria Rita Cocciufa per rappresentare lo stato di emergenza che sta dilaniando il territorio agrigentino, già provato da numerose difficoltà socio-economiche e dove il comparto cooperativo ha un peso rilevante in termini economico-occupazionali.
Continueremo a chiedere, conclude il presidente, che a livello regionale e nazionale vengano messi in attointerventi immediati, ma che il sistema bancario dia liquidità di sostegno alle imprese con una durata ragionevole di preammortamento, del tempo utile al ripristino delle condizioni accettabili, se non ordinarie, del costo dell’energia.