La deputata siciliana alla Camera, Giulia Di Vita, ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, chiedendo come si possa conciliare il deficit finanziario di alcune aziende sanitarie provinciali con la necessità di assumere nuovo personale; e non è l'unica ad essere perplessa riguardo nuovo piano sanitario.
Dall’assessorato chiariscono che non ci sono problemi di liquidità in questo senso e che queste questioni finanziarie in sostanza non bloccheranno le procedure di reclutamento del personale. Il presidente della Commissione sanità all'Ars Pippo Digiacomo afferma al Giornale di Sicilia, infatti, che il sistema sanitario sia sano e che quando si parla di Asp in deficit non è perchè queste non hanno soldi, ma perchè con i fondi a dispisizione dovrebbero garantire maggiori servizi e che quindi, in pratica, è soltanto un problema di gestione ed economia finanziaria.
Di parere del tutto diverso è invece Francesco Cappello, deputato regionale del M5S e componente della commissione sanità all'Ars, che al momento dell'approvazione del piano ha criticato il provvedimento. Secondo Cappello serviranno, infatti, più soldi sia per le nuove assunzioni, sia per la realizzazione delle nuove strutture da attivare, che sulla carta sarebbero più di un centinaio, motivo per il quale il deputato sostiene che il nuovo Piano sanitario entrarà a regime soltato tra circa 20 vent'anni e non entro il 2021 come preventivato e che per attuarlo i cittadini dovranno pagare tasse più alte.