frutto di una tendenza palpabile, si può dire che se non ci fosse stato il taglio dei parlamentari la Sicilia avrebbe potuto riconsegnare un altro 61 a zero ai vincitori. Poco cambia, perché nei collegi uninominali di Camera e Senato la coalizione Fratelli d'Italia-Forza Italia-Lega e Noi Moderati ha conquistato tutti i collegi disponibili.
Alla Camera nel collegio agrigentino vittoria schiacciante di Calogero Lillo Pisano, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia “sospeso” dal partito dopo che si è scoperto che in passato aveva scritto frasi inneggianti ad Hitler e a Putin. Pisano è stato eletto parlamentare della Repubblica con quasi il 38% dei consensi, battendo il bivonese Filippo Perconti, candidato del Movimento 5 Stelle (parlamentare uscente, comunque candidato anche al proporzionale) che si è fermato al 29,2%. La candidata del centrosinistra Eleonora Maria Sciortino (del Pd) non è andata oltre il 16,5%. Nell'uninominale concorreva anche Leo Ciaccio, sindaco di Sambuca, con Azione-Italia Viva, che ha avuto il 5,7% dei voti, meno di quelli ricevuti da Roberto Battaglia, della lista De Luca Sindaco di Sicilia, che ha avuto invece il 6,9%. Ha avuto l'1,7% il saccense Maurizio Blò, candidato di Italiexit di Gianluigi Paragone. Seguono Bavetta di Italia Sovrana e popolare e Durante di Unione Popolare.
Al Senato nel collegio dove votavano anche i cittadini di Sciacca (quello di Gela) è stata eletta (sempre per il centro destra) Stefania Craxi, che ha avuto oltre il 37%, battendo Pietro Lorefice che si è fermato al 30,1%. Terza con il 15,8% la Marina Castiglione del centrosinistra, quarta Marzia Maniscalco della lista di De Luca col 7,6%, poi Michele Termini (di Azione-Italia Viva) col 5,2. Maria Caterina Sciacca, candidata di Italexit, ha ottenuto l'1,26%, Maria Francesca Mosca di Italia Sovrana e Popolare con l'1,1. Al Senato era candidato anche un altro saccense, Nicola Puleo, con Unione Popolare di De Magistris, fermandosi però poco sotto l'1%.
Bassa l'affluenza alle urne in Sicilia, di poco al di sotto del 50%, un dato che unito al voto di protesta che indubitabilmente è stato espresso (in massima parte nei confronti dell'ex sindaco di Messina Cateno De Luca) rappresenta un momento sociale nell'ambito del quale i siciliani sembrano lanciare un vero e Sos alle forze politiche tutte.
Per quanto riguarda i dati della città di Sciacca, anche qui si conferma il grande successo del Movimento 5 Stelle, che tra i voti espressi alla Camera e quelli al Senato si attesta intorno al 27%. E questo pur non avendo alcun candidato locale. E' staccato di ben 10 punti percentuali il secondo partito, ovverosia il Partito Democratico. Seguono a ruota Fratelli d'Italia al 16%, Forza Italia sopra il 9%, Sud Chiama Nord di De Luca all'8%, Azione Italia Viva al 6,4%. Risultati che giungono pochi mesi dopo le elezioni amministrative e che dimostrano come si tratti di appuntamenti elettorali completamente diversi tra di loro, con una differenza che l'elettorato riconosce tra le responsabilità di un comune e quelle del governo centrale.