(Michele Catanzaro, Roberto Di Mauro, Riccardo Gallo, Margherita La Rocca Ruvolo e Giusy Savarino) e tre bocciature degli uscenti (Giovanni Di Caro, Matteo Mangiacavallo e Carmelo Pullara): è questo il bilancio finale per il collegio elettorale di Agrigento per le elezioni all'Ars, in uno scrutinio infinito, tra numeri ballerini e sezioni incomplete fino alla tarda mattinata di oggi. Collegio che pur eleggendo 6 deputati se ne ritroverà comunque 8 (proprio come 5 anni fa) e questo grazie alla presenza nel listino del candidato presidente vincitore Renato Schifani di Riccardo Gallo (che in provincia è stato il più votato della lista di Forza Italia, arrivando davanti a Margherita La Rocca Ruvolo) e Serafina Marchetta, moglie del segretario regionale dell'Udc Decio Terrana, a sua volta candidato nella lista della Democrazia Cristiana.
Conquistano uno scranno a Palazzo dei Normanni due ex sindaci, i debuttanti Angelo Cambiano (ex primo cittadino di Licata, nella lista del Movimento 5 Stelle) e Carmelo Pace (ex a Ribera, nella lista della DC di Cuffaro). Le città di origine degli eletti hanno sicuramente dato un contributo straordinario al rispettivo risultato. È successo a Sciacca, dove Michele Catanzaro ha trascinato il Pd a diventare il primo partito (alle Regionali), permettendogli di completare un percorso che politicamente ha visto i Dem vincere le recenti elezioni amministrative, quelle che hanno incoronato Fabio Termine alla guida della città di Sciacca. Tendenza, quella del trascinamento, che può essere naturalmente vista anche dall'angolaSuccesso personale anche quello di Carmelo Pace nella sua Ribera. Sono rimaste invece ancora una volta deluse le aspettative di Fabrizio Di Paola, candidato più votato in provincia nella lista del Terzo Polo (Azione-Italia Viva), quella che vedeva in Gaetano Armao l'aspirante alla presidenza della Regione. Niente da fare anche per Salvatore Monte, giunto secondo nella lista De Luca Sindaco di Sicilia che, comunque, a dispetto di qualche speranza che durante il pomeriggio si era diffusa, non ha conquistato il seggio. Risultato al di sotto delle sue aspettative quello di Giuseppe Montalbano, che si è battuto strenuamente con la sua candidatura nella lista Cento Passi di Claudio Fava. Quest'ultimo, peraltro, ha annunciato la sua decisione di lasciare la politica dopo 30 anni. E risultato molto al di sotto delle aspettative anche per Matteo Mangiacavallo, che dopo due legislature (gran parte delle quali vissute come esponente del Movimento 5 Stelle) non ha ricevuto il riscontro che sperava nella lista di Fratelli d'Italia, cosa che si è verificata a pochi mesi di distanza dalla delusione delle recenti elezioni amministrative di Sciacca.
A livello provinciale ha destato sorpresa la non rielezione di Carmelo Pullara, battagliero parlamentare che malgrado il buon risultato personale è stato penalizzato dalla consistenza della sua lista, quella leghista denominata Prima l'Italia, che non ha conquistato il seggio. Delusione anche in Forza Italia da parte di Enzo Fontana, ex presidente della provincia, che confidava probabilmente nella elezione alla Camera (che non è scattata) di Margherita La Rocca Ruvolo per provare ad entrare all'Ars attraverso lo scorrimento.