zona ancora non sanno il prezzo di vendita dell’olio. Sono fortemente preoccupati a fronte, peraltro, di un rincaro dei costi di produzione.
La questione sarà al centro di un incontro tra gli olivicoltori agrigentini che si svolgerà questa sera alle ore 19 a Caltabellotta.
Una inizitiva che parte proprio dai produttori stanchi di subire l’imposizione del prezzo dell’olio. Svendiamo il sacrificio di un intero anno senza aprire bocca e tutto questo non è più possibile dichiara al nostro telegiornale Domenico Arrigo, olivicoltore di Burgio, tra i promotori dell’iniziativa.
Produttori che hanno dovuto far fronte ai rincari del carburante, della manodopera, dei fertilizzanti delle spese per l’irrigazione, oltre una minore produzione legata agli eventi climatici.
Quello che chiedono, dunque, sono certezze sul prezzo dell’olio rispetto ad una situazione che potrebbe determinare la drastica decisione di non iniziare la raccolta delle olive. Situazione che dall’altro canto si riflette anche sui frantoiani che non sanno se accendere le macchine per trasformare l’oliva in olio. Ad evidenziare la problematica oggi è anche la Pro Loco di Lucca Sicula, altro centro agrigentino la cui economia si basa sull’olivicoltura, che ritiene fondamentale la costituzione di un consorzio o di una organizzazione di produttori e frantoiani.