hanno già portato ad un aumento del costo del pane del 18%. I panificatori stanno cercando di resistere, ma oggi il presidente provinciale del Gruppo Giovani Assipan di Confcommercio Agrigento Rosario Pendolino lancia un vero e proprio allarme sul rischio chiusura di diverse attività.
I panifici, dice, sono indubbiamente i più colpiti da queste terribili bollette, perché gas ed energia elettrica sono due voci che già normalmente pesano maggiormente tra i costi d'impresa, e gli aumenti del 500% - 600% non sono e non possono essere più gestiti con lo spettro delle saracinesche abbassate sempre più vicino.
Lo Stato ha il dovere di intervenire subito - continua Pendolino – perché si sta per innescare una crisi probabilmente irreversibile per la tenuta del Sistema Paese.
Il mondo delle piccole imprese, costituito dalla bottega di vicinato e dal piccolo laboratorio artigiano, sta proponendo una chiusura di tre giorni. Stavolta per protesta, ma a breve perché costretti dall'insostenibilità dei costi.
Il rappresentante del comparto dei panificatori, pur aderendo all’iniziativa del 7 novembre prossimo promossa a livello regionale dai sindacati, ritiene che una sola giornata di protesta non sia sufficiente.