con la quale trasferire la spettante quota del prestito regionale ad Aica, parliamo di un milione e 300 mila euro, ma il dibattito si è incentrato tutto sulle difficoltà dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini e sul futuro per nulla roseo, secondo quanto manifestato da diversi consiglieri comunali.
Già nella fase dei chiarimenti, quella preliminare alla trattazione del punto, sono emerse infatti tutte le preoccupazioni legate alla situazione economica in cui l’Azienda si trova ad operare da poco più di un anno, ossia dall’agosto del 2021 quando è cessata la gestione commissariale dopo le note vicende del fallimento di Girgenti Acque.
Non è un mistero del resto, anzi era stata palesata sin dalla costituzione dell’Azienda pubblica, la posizione critica di diversi consiglieri di opposizione che ieri sera sono tornati ad esternare dubbi sulla reale capacità di Aica di garantire il servizio efficiente, ma soprattutto sulle conseguenze di natura economica derivanti per i comuni che ne fanno parte.
E la discussione ieri sera in aula ha toccato proprio l’aspetto economico con una gestione che ora si trova a far fronte anche alla delicata questione dell’acquisizione del ramo d’azienda ex Girgenti Acque ( personale, impianti e immobili) il cui affitto scade il 31 ottobre. E’ in corso da mesi una trattativa con la Curatela Fallimentare e diversi consiglieri hanno chiesto notizie ieri sera al sindaco assieme alla necessità di comprendere se e in che misura le difficoltà economiche dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini si rifletteranno sui cittadini e sulle bollette relative al costo dell’acqua.
Tanti dubbi, tante preoccupazioni quelle emerse dal dibattito consiliare che hanno poi portato l’opposizione a proporre e a far passare, forte dei numeri a proprio favore, la sospensione della trattazione della delibera relativa alla somma che il comune di Sciacca deve ad Aica. Proposta che l’opposizione consiliare ha formulato dopo che il sindaco Fabio Termine ha annunciato che lunedì prossimo parteciperà ad una assemblea di Aica e con l’obiettivo poi di riferire al Consiglio Comunale.
Nulla di fatto, dunque, nonostante il trasferimento delle somme, di competenza dei comuni che fanno parte della società consortile, sia una questione che si trascina ormai da parecchi mesi e che, a sua volta, aumenta le difficoltà economiche di Aica. Non è solo Sciacca a non aver provveduto in tal senso. Sono 13 i comuni che ancora mancano all’appello. Il Consiglio Comunale di Sciacca dovrebbe tornare a trattare il punto il 24 ottobre prossimo. Ieri sera, prima dell’animato dibattito sul servizio idrico, è stato approvato il piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima, strumento fondamentale per la partecipazione ai futuri bandi comunitari, e approvato il fondo perequativo relativo alle agevolazioni tari del 2021-