Oggi gli armatori dei pescherecci per potere tornare in pesca sono costretti a fronteggiare una spesa per il carburante di oltre 1 euro e 10 centesimi al litro. L'indice non è più altalenante ma da qualche giorno sta registrando una nuova tendenza verso ulteriori continui rialzi. D'altronde è quello che sta accadendo anche nelle stazioni di servizio per i rifornimenti delle autovetture. Le conseguenze di questa condizione hanno già indotto alcuni natanti di Mazara del Vallo ad annunciare lo stop. Lo riporta oggi il Giornale di Sicilia. Ma evidentemente la situazione torna a preoccupare anche la marineria di Sciacca. Nei mesi scorsi la Regione aveva cercato di fronteggiare il caro gasolio attraverso un'anticipazione del calendario del fermo tecnico, osservato (a turno) da tutti i natanti. Un calendario che però si sta esaurendo. E adesso sembrano inevitabili nuove proteste di un settore senza pace. Ma se qualcuno pensasse che la crisi del settore scaturisce solo dal caro gasolio sbaglierebbe. Il caro bollette ovviamente interessa imprese e famiglie. E il pesce comincia a non vendersi più. Giacomo Fauci, armatore e rappresentante della San Paolo Consulting.