mentre ancora si discute su chi e quando si devono effettuare le necessarie opere di prevenzione. Siamo a metà ottobre, la stagione delle piogge è già iniziata e ad ogni allerta meteo si ripetono copioni di film già visti nella zona del Cansalamone, così come in via Lido.
Una decina di giorni fa si è svolta la riunione con i rappresentanti della Protezione Civile, Genio Civile e Autorità di Bacino convocata dall’assessore Gianluca Fisco con l’obiettivo di stabilire la competenza e soprattutto predisporre gli interventi per prevenire le situazioni più critiche. A seguito di quella riunione, l’amministrazione comunale ha trasmesso da pochi giorni all’Autorità di Bacino che ha la competenza, le schede di intervento che riguardano i torrenti: San Marco, Foce di Mezzo, Bagni e Cansalamone, esclusa la parte interessata dai lavori che sta attuando il Genio Civile. I quattro progetti prevedono le opere di pulizia necessarie a consentire il regolare deflusso delle acque e per il torrente San Marco anche la sistemazione delle sponde. All’Autorità di Bacino viene chiesta l’autorizzazione ad effettuare queste opere,ma soprattutto il finanziamento degli interventi. Si tratta complessivamente di 400 mila euro, anche se pare che la disponibilità manifestata non vada oltre la metà del finanziamento richiesto.
La questione, dunque, è anche economica posto che i Comuni ai quali la Regione chiede di effettuare le necessarie opere di prevenzione in vista dell’inverno, non sono nelle condizioni di disporre tali interventi.
Alla questione economica si aggiunge quella delle competenze e così si arriva puntualmente ogni autunno a parlare ancora di pianificazione, quando in realtà si dovrebbe essere nella fase in cui si sono già state attuate le azioni necessarie a prevenire o quantomeno limitare gli effetti delle alluvioni.
E’ chiaro che la conformazione del territorio di Sciacca, così come le scelte urbanistiche operate nel passato hanno la loro responsabilità, ma francamente è insopportabile che ci si trovi nuovamente alle prese con il disastro mentre gli enti competenti ancora discutono su chi e quando deve pulire i torrenti o sistemare il collettore fognario del costone per evitare che oltre all’acqua sulla via Lido si riversi anche un fiume di liquami.
E a temere nuovi danni, dopo quelli ingenti del 2016, è anche la società Rocco Forte che pare abbia anche difficoltà ad assicurare il Verdura Resort da eventuali conseguenze di nuove alluvioni. Proprio ieri a Palermo si è svolta alla Protezione Civile Regionale una riunione, alla quale è stato invitato a partecipare anche il comune di Sciacca, a fronte delle sollecitazioni che dal 2016 vengono effettuate dal gruppo Rocco Forte per la messa in sicurezza del fiume Verdura.
Come si è conclusa la riunione? Con un rinvio della stessa ad altra data.