nell’Agrigentino: Aica acquista i rami d’azienda di Girgenti Acque e Hydortecne scrivendo la parola fine a un percorso cominciato mesi addietro e segnando, di fatto, l’inizio della propria gestione del servizio idrico integrato. Inizia così la nota dei vertici di Aica dopo che ieri sera l’Assemblea dei soci ha approvato la ratifica della proposta transattiva della Curatela fallimentare.
Dal 1° novembre prossimo saranno acquisiti i rami d’azienda di Girgenti Acque e Hydortecne, per complessivi 680mila euro dei quali il 25 per cento sarà versato in acconto a seguito della sottoscrizione del contratto di cessione e la rimanente parte in dodici rate mensili di uguale importo. L’acquisto dei rami d’azienda consente ad Aica di far proprio il complesso aziendale nel quale rientra anche il personale, oltre ai beni mobili. In questo anno, ossia dall’avvio della gestione da parte dell’Azienda nell’agosto del 2021, beni mobili e personale erano stati utilizzati in affitto e il contratto scadeva proprio il 31 ottobre. Da qui l’allarme, in caso di mancato accordo, sul futuro del servizio idrico in provincia. Quella portata avanti con la Curatela Fallimentare è stata una trattativa lunga, ma soprattutto complicata per ciò che concerne l’aspetto economico con le richeste iniziali della Curatela ritenute particolarmente esose e comunque non sostenibili da parte dell’azienda. Determinante, ai fini del superamento anche della questione economica, è stato il ruolo del Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa che il 12 ottobre scorso ha presieduto in Prefettura un tavolo tecnico istituzionale alla presenza delle autorità giudiziarie (Presidente della sezione Fallimentare e Giudice delegato del Tribunale di Palermo), della Curatela fallimentare, del Presidente e dal Direttore dell’Assemblea Territoriale Idrica e dei vertici di Aica, durante il quale si è raggiunta la quadra sulle condizioni di cessione.
Ieri sera il passaggio definitivo con l’assemblea dei soci di Aica, ossia i sindaci che hanno votato favorevolmente l’atto. Un passaggio determinante, quello dell’acquisizione del personale e dei beni mobili, seppure sul piano economico è un ulteriore fardello per l’Azienda Idrica Comuni Agrigentini che immediatamente dovrà versare in acconto 170 mila euro e far fronte mensilmente al rimanente importo di 510 mila euro. Per il presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica, Mimmo Gueli sindaco di Santa Elisabetta, si tratta comunque di un risultato importante frutto di un lungo lavoro svolto in piena collaborazione tra le autorità e le istituzioni preposte – che, se da un lato comporta un ulteriore e oneroso impegno finanziario, dall’altro consente di guardare con fiducia al futuro del servizio. Non manca di sottolineare, il presidente dell’Ati, che quella ereditata da Aica era una situazione difficilissima. Adesso ha aggiunto il presidente dell’Ati è però arrivato il momento di lavorare in un’ottica di prospettiva. Si doce soddisfatto dell’esito contrattuale anche Giuseppe Di Miceli, presidente della Consulta per il quale è stato scampato il pericolo della sospensione del servizio idrico