non si può esercitare regolarmente l'attività alberghiera ma, soprattutto, non si possono nemmeno vendere posti letto sui portali turistici. Questa novità, contenuta in un decreto firmato a luglio dall'assessore al Turismo Manlio Messina, sta obbligando le numerose attività tuttora sommerse a mettersi in regola. C'è tempo fino al 31 dicembre per farlo. Sono già diecimila le istanze presentate a livello regionale. È stato il nostro Telegiornale nei mesi scorsi a rivelare come la metà delle strutture ricettive esistenti a Sciacca (200 su 380) fosse del tutto abusiva. Un dato emerso dall'incrocio dei dati tra chi versa regolarmente l'imposta di soggiorno e chi, pur essendo presente su Booking o Airbnb (le piattaforme che fanno incontrare domanda e offerta) è di fatto sconosciuto all'ufficio Finanze e tributi del comune di Sciacca. Da quando il Cir è stato introdotto, sono diverse le strutture che si sono autodichiarate. A confermarlo al nostro Telegiornale l'assessore Francesco Sabella.
Era stata la stessa Corte dei Conti, recentemente, a raccomandare al comune di Sciacca di rifare immediatamente i calcoli e di intervenire rapidamente, ritenendo evidente che ci si trovasse dinanzi ad un chiarissimo inequivocabile fenomeno di evasione fiscale a tutti gli effetti. L'amministrazione stava valutando la necessità di affidarsi ad una società privata specializzata nell'accertare gli irregolari. Ma l'introduzione dell'obbligatorietà del Cir potrebbe indurre il comune ad aspettare ancora per capire se possa essere immaginabile l'emersione degli abusivi. Intanto anche quest'anno il comune di Sciacca si accinge ad incamerare un milione di euro circa da imposta di soggiorno. Negli anni della pandemia l'obiettivo (euro più euro meno) era stato raggiunto grazie ai ristori del governo centrale. E a proposito di ristori, il comune di Sciacca (che ha approvato con la giunta Valenti il bilancio di previsione del 2022) è chiamato ad una variazione dopo che sono schizzate le bollette energetiche per la pubblica illuminazione.