Ci sarà la cerimonia ufficiale di passaggio delle consegne tra il presidente uscente Rosario Crocetta e il nuovo presidente della Regione Nello Musumeci, dopo le elezioni del 5 novembre scorso che hanno sancito la vittoria del centrodestra.
Si insedia il governatore della Sicilia, ma per la giunta occorrerà attendere altre due settimane perchè se l'accordo sui numeri è stato raggiunto, non altrettanto può dirsi nella scelta dei nuovi assessori. Cinque a Forza Italia, due rispettivamente a Udc e Popolari Autonomisti, un assessore alla lista Diventerà Bellissima e un altro a quella di Fratelli d'Italia.
Le uniche certezze riguardano Vittorio Sgarbi assessore ai Beni Culturali e Gaetano Armao all'economia, per il resto i partiti della coalizione che ha sostenuto Musumesi devono risolvere al proprio interno le tanti ambizioni, ma non sarà secondaria poi l'attribuzione delle deleghe. Non è solo una questione numerica, di uomini in giunta, ma anche del peso dei vari assessorati. Nella distribuzione post elezioni, rientrano poi le cariche istituzionali, la presidenza dell'Assemblea Regionale Siciliana sembra scontata per il forzista Gianfranco Miccichè, mentre la vice presidenza potrebbe andare all'agrigentino Roberto Di Mauro del quale si è comunque
parlato come possibile assessore. Accordi che dovranno essere definiti prima dell'insediamento del nuovo parlamento regionale. La prima seduta dell'Ars è stata programmata per l'11 dicembre, quando sarà avviata la diciassettesima legislatura con la novità della riduzione del numero dei parlamentari. Sono 70 rispetto ai precedenti 90. Gli uffici dell'Ars stanno intanto provvedendo ad un addio, meno indolore, per i 54 deputati che non sono stati rieletti. E' pronto per loro il cosiddetto “assegno di fine mandato”, all'incirca di 37 mila euro perchè oltre alla liquidazione comprenderà anche lo stipendio dei mesi di ottobre e novembre, nonostante l'attività dell'Ars sia stata sospesa durante la campagna elettorale e poi le elezioni. Ma i 90 parlamentari, ufficialmente, rimarranno in carica fino a quando, l'11 dicembre, non si insedieranno i nuovi inquilini di palazzo dei Normanni.