dopo anni in cui una buca generata da qualche rottura della rete idrica o di quella fognaria, si era trasformata in una specie di monumento cittadino sui generis. Dopo gli scavi iniziati ieri mattina gli operai di Aica hanno deciso di collocare un secondo tombino per permettere alle acque, in caso di pressione eccessiva, la possibilità di defluire senza causare danni. È un tentativo che viene fatto dopo avere anche effettuato alcune verifiche sulla situazione in cui si trova la via Giovanni XXIII, dove come si ricorderà in passato si erano verificati dei consistenti cedimenti.