di utenza degli ospedali di Sciacca e Ribera perché, con il contributo della relativa deputazione regionale, si eserciti, con competenza e vera passione civile, il controllo politico sulla gestione sanitaria, ovviando così ad ogni possibile pressione di taglio particolaristico". È questo l'invito firmato da Ignazio Cucchiara e Franco Giordano e rivolto a Fabio Termine. Lo spunto di portavoce e coordinatore del Comitato Civico per la Sanità di questo appello scaturisce dalle criticità in cui versa il "Giovanni Paolo II", Dea di primo livello che però, come affermato dallo stesso commissario Zappia nell'intervista rilasciata nelle settimane scorse alla nostra emittente riferendosi al recente passato, quello in cui Sciacca era azienda ospedaliera, "ha perduto la sua dignità".
Si domandano, dal comitato Sanità, se con tale espressione Zappia intenda che l'ospedale di Sciacca debba considerarsi declassato ad ospedale di base, posto che per la provincia di Agrigento - è la supposizione - sia sufficiente il solo Dea di primo livello di Agrigento. "La sottrazione all'ospedale di Sciacca della Stroke Unit crea allarme, e questo fatto, in uno alle gravissime condizioni in cui notoriamente versa l'ospedale di Sciacca, certifica che questo territorio è diventato terra di nessuno".
A Fabio Termine il comitato civico fa notare come sia ormai urgentissimo assumere ogni iniziativa volta ad esercitare il dovuto controllo sulla sanità e, specialmente, sugli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera. Ricordano, anche, Cucchiara e Giordano, la norma che attribuisce un ruolo fondamentale alla conferenza dei sindaci, posto che l'indirizzo politico della gestione sanitaria appartiene ai rappresentanti del popolo e, primo tra tutti, al sindaco.