nell'ambito del relativo piano finanziario, la destinazione della quota parte dei 10 milioni di euro stanziati dalla Regione Siciliana per garantire il funzionamento (in fase di avviamento) dell'Azienda Idrica Comuni Agrigentini. Sciacca deve versare poco più di un milione. Il punto è quello che nel corso della precedente seduta era stato sospeso. È un argomento spinoso, che per la prima volta sta facendo emergere il problema della mancanza di numeri da parte dell'amministrazione Termine in seno a Sala Falcone Borsellino. La sensazione prevalente è che la maggioranza consiliare (che com'è noto corrisponde con l'opposizione alla giunta) si asterrà dal voto finale per permettere alla coalizione di governo di far passare il punto. È l'unica soluzione politicamente percorribile se si vuole andare avanti. Ma è anche il simbolo dei dubbi che ci sono sulla nascita della nuova società consortile (società pubblica in quanto composta esclusivamente dai comuni) dopo gli anni, che eppure erano stati particolarmente discussi e critici, di quella gestione privata delle risorse idriche da parte della Girgenti Acque, società quest'ultima tuttora in liquidazione ma che nella fase dell'epilogo della sua attività è stata destinataria (insieme alla controllata Hydortecne) di interdittive antimafia.
La questione è quella che, in fase di adesione allo statuto, durante la precedente consiliatura aveva già visto diversi consiglieri comunali di centrodestra manifestare delle perplessità per le incertezze dei necessari impegni economici del comune in prospettiva della stessa tenuta dei conti pubblici. Il percorso è poi proseguito ugualmente, nell'ambito dell'intervento della Regione che ha potuto soltanto prestare dei finanziamenti. Prestito uguale restituzione. Alfonso Provvidenza, presidente dei sindaci di Aica, ha ipotizzato nei giorni scorsi la trasformazione di questo prestito della Regione in vero e proprio capitale sociale da parte dei comuni. Ipotesi questa che sta facendo discutere. Prende corpo in questa fase un altro possibile scenario, che riguarda la rinuncia al progetto Aica e il coinvolgimento di Siciliacque, società privata che ha al suo interno una compartecipazione della Regione siciliana. Insomma: per un privato uscito dalla porta un altro potrebbe entrare dalla finestra. Con buona pace della battaglia condotta a livello di popolazione perché la gestione delle risorse idriche tornasse in mani pubbliche. Pur con tutte le criticità (che purtroppo sono sotto gli occhi di tutti) del caso.
I punti all'ordine del giorno (tra ordinari e suppletivi) riguardano anche l'approvazione di alcuni debiti fuori bilancio ma anche il bilancio consolidato del 2021 e gli assestamenti di bilancio (occorre calare nel documento finanziario l'aumento di quasi 200 mila euro di spese energetiche di corrente elettrica). Questi i punti che la conferenza dei capigruppo ha concordato di trattare stasera. Slitta ancora invece il dibattito sulla composizione della giunta Termine.