ad affrontare un problema che ormai sta assumendo proporzioni epocali”. E' l'ennesima richiesta d'aiuto che proviene dal sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dopo che nelle scorse ore il mare ha restituito il corpo di un altro migrante, forse uno dei quattro dispersi dell’ultima tragedia avvenuta al largo dell’isola nella notte tra domenica e lunedì scorsi. Dallo scorso venerdì il primo cittadino accoglie impotente i vivi e i morti di quella che nei giorni scorsi ha definito la “strage degli innocenti”. “Lo Stato si attivi immediatamente con trasferimenti dei migranti che si trovano dentro l’hotspot”, dice il primo cittadino. Il mare piatto e le condizioni meteo favorevoli lasciano presagire che gli approdi sulla più grande isola delle Pelagie continueranno. “La situazione potrebbe complicarsi ulteriormente”. Nel centro di prima accoglienza dell'isola dopo gli ultimi arrivi sono presenti un migliaio di ospiti a fronte di una capienza di 350 posti. “Si usino anche le navi militari – aggiunge Mannino – e contestualmente ci si attivi per trasferire sulla terraferma le salme perché non abbiamo più spazio nella nostra camera mortuaria”. Nella stanza che ospita i cadaveri a Cala Pisana ci sono già 11 cadaveri, compresi quelli delle piccole vittime del mare. “Nell’attesa dell’autorizzazione della Procura alla tumulazione vanno spostate”. A complicare la situazione l’assenza a Lampedusa di un obitorio e di una cella frigorifera con i corpi senza vita lasciati in balia delle temperature roventi di questi giorni sull’isola. "L'isola sta facendo il possibile per dare la massima dignità a queste persone - ha continuato il sindaco - ma lo Stato non può lasciarci da soli e in attesa dei tempi della burocrazia per trasferire tutte queste salme".