una soluzione legislativa che permetta di reintrodurre le vecchie Province e con elezione diretta. Lo ha dichiarato oggi il Presidente della Regione Renato Schifani durante la cerimonia di consegna delle lauree all’università di Enna. Non è un fattore squisitamente elettorale o campanilista, ma oggi mancano gli interlocutori per alcuni servizi di base, ha detto Schifani ,per il quale è necessaria una presenza istituzionale sul territorio più efficace, più capillare. Il nuovo governo regionale annuncia, dunque, che sarà presentato un disegno di legge in questa direzione e Schifani ha auspicato che ci possa essere collaborazione anche con le opposizioni. L’abolizione delle province, o meglio degli organi elettivi, risale al 2014, al governo di Rosario Crocetta quando con grande enfasi si parlò di obiettivo raggiunto, dalla Sicilia per prima, nell’ottica di una riduzio dei costi della politica. In realtà saltarono soltano presidente, giunta e consiglio provinciale. Tutto il resto, dal personale alle competenze, è rimasto immutato sotto la denominazione di Libero Consorzio alla cui guida avrebbero dovuto insediarsi amministratori designati dai sindaci e dai consiglieri del territorio. E, invece, da otto anni le ex province sono gestite da commissari che sono andati avanti di proroga in proroga, in attesa che si svolgessero le famose elezioni di secondo grado. Commissari che si sono ritrovati a gestire tutte le competenze delle ex province, oggi Liberi Consorzi, dalla viabilità alle scuole, con grandi difficoltà economiche. Adesso, dopo otto anni, l’annunciato dietrofront con il neo presidente della Regione che prospetta un disegno di legge per ripristinare le nove province e con elezione diretta dei vertici.