Lo ha fatto oggi pomeriggio con una dichiarazione nella quale evidenzia di continuare a percepire una costante preoccupazione circa la sua possibile rielezione a presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana.
Così come tutti sanno, ha aggiunto, sono una persona seria e 5 anni fa fui eletto su indicazione della maggioranza. Sono sicuro che anche questa volta sarà eletto il deputato indicato dalla nostra coalizione e vorrei quindi rassicurare il presidente della regione che non sono necessarie dimissioni perché io non sarò candidato alla presidenza dell'Ars. Dichiarazione quella di Gianfranco Miccichè che arriva ad una settimana esatta dalla seduta di insediamento del nuovo parlamento siciliano, quella in cui la coalizione di centrodestra dovrà procedere all’elezione del presidente di Sala d’Ercole. Secondo la prassi e per una sorta di «bon ton» istituzionale, l’incarico spetterebbe a Fratelli d’Italia, ma evidentemente c’erano delle tensioni all’interno della coalizione o “preoccupazioni” come le ha definite lo stesso Miccichè.
All’interno di Fratelli d’Italia i nomi più accreditati sono quelli di Gaetano Galvagno, mister preferenze, vicino al presidente del Senato Ignazio la Russa, ma anche quelli del deputato Giorgio Assenza e dell’ex assessore alla Formazione Alessandro Aricò. La presidenza dell’ARS si incastra, tra l’altro, con la questione delle nomine dei componenti della giunta di Renato Schifani finora rinviata anche in virtù della legge del 2020 che prevede prima l’insediamento dell’ARS e l’elezione di presidente e vice presidente di Sala d’Ercole. La nuova giunta deve giurare davanti all’Assemblea Regionale per potersi insediare e assumere le piene funzioni.