Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, il Governatore Renato Schifani, nel giro di qualche giorno, conta di definire la composizione della sua Giunta. La linea del Governatore rimane quella annunciata: assessori saranno soltanto deputati eletti tranne l'eccezione della sanità per cui sarà nominato un tecnico. Schifani ha già praticamente annunciato la nomina della manager Giovanna Volo, oggi in pensione, di area forzista e con una lunghissima carriera nella burocrazia sanitaria. Volo, che vanterebbe una solida amicizia con la famiglia di Gianfranco Miccichè, non sarebbe stata indicata dal leader regionale di Forza Italia, che avrebbe preferito altri nomi, ma dallo stesso Schifani per abbattere, appunto, tutte le resistenze dell'ex Presidente dell'ARS. Miccichè che rischia di essere una spina nel fianco del governo Schifani in quanto appena ieri ha ufficialmente dichiarato “di non sentirsi parte di questa maggioranza”. Per l'elezione di Gaetano Galvagno a Presidente dell'Assemblea, infatti, decisivi sono risultati i voti dei due gruppi parlamentari che fanno riferimento a Cateno De Luca, colui che doveva rompere con tutte le forze politiche del passato.
Intanto, oltre al caso Miccichè, rischierebbe di esplodere uno screzio tutto interno a Fratelli d'Italia. Quando i nomi degli assessori parevano già tutti assegnati, è balzata la richiesta forte, da Roma, del neo ministro ed ex governatore Nello Musumeci che vorrebbe un posto in giunta per Elena Pagana, non eletta, compagna del suo fedelissimo assessore Ruggero Razza o, addirittura, per Razza stesso. Questo farebbe saltare i piani sia a Schifani sia in casa dei meloniani siciliani. A farne le spese, forse, Giusy Savarino, tra l'altro da sempre vicinissima a Musumeci. Non solo. Il ministro, nonché cognato di Giorgia Meloni, Francesco Lollobrigida chiede spazio per un suo fedelissimo non eletto, Francesco Scarpinato. Insomma, due belle gatte da pelare per Renato Schifani che conta di chiudere la partita entro e non oltre lunedì 14 novembre, a distanza di quasi due mesi dalla sua elezione.