presidente uscente della commissione Salute dell’Ars. “Ritengo necessario e urgente che il commissario dell’Asp di Agrigento mantenga gli impegni assunti nei mesi scorsi per migliorare i servizi sanitari negli ospedali di Sciacca e Ribera, non si può continuare con la situazione attuale che vede reparti sguarniti o inesistenti”. “Per quanto riguarda il Pronto soccorso di Ribera – aggiunge La Rocca Ruvolo - era stata promessa la riapertura a luglio per i codici gialli e verdi ma è ancora chiuso, l’impegno deve essere quello di riaprirlo a pieno regime e su questo bisogna confrontarsi con il governo nazionale, così come lo si deve fare per il riconoscimento di zona disagiata. In questi anni l’ospedale di Ribera, considerato di fatto già chiuso, è stato mantenuto aperto e potenziato in termini infrastrutturali con oltre 10 milioni di euro di investimenti per l’adeguamento dei reparti e l’acquisto di nuove tecnologie sanitarie. Ora che il Covid ha allentato la presa in termini di ricoveri ospedalieri, prosegue la nota della parlamentare regionale, occorre lavorare celermente al piano di rifunzionalizzazione già varato attivando i reparti per offrire un’adeguata assistenza sanitaria ai cittadini di un vasto territorio che comprende Ribera e tutti i paesi del circondario”. “E’ ormai insostenibile, aggiunge Margherita La Rocca Ruvolo, la situazione all’ospedale di Sciacca. Pronto soccorso intasato, carenza di personale medico e sanitario in tutti i reparti, alcuni che non sono assolutamente in condizioni di funzionare: Medicina generale senza primario, in Chirurgia un primario a scavalco, solo due medici in ortopedia e due in Urologia. Occorre attuare subito quanto già previsto dalla nuova Rete ospedaliera regionale, varata dall’assessorato dopo un ampio confronto in commissione Salute, per renderlo a tutti gli effetti un Dea di I livello, fornendo i reparti di nuovo personale e attivando i reparti previsti, a partire da quello di Neurologia che consentirà di rendere operativa anche la Stroke Unit per la degenza e la riabilitazione delle persone colpite da ictus. Non è più tempo di parole, occorre passare ai fatti. Non si può più rinviare, non si può vanificare il lavoro di programmazione fatto in questi anni, bisogna dare sin da subito le risposte che i cittadini aspettano ormai da molto tempo”, conclude l'ex presidente della commissione sanità dell'Ars.