alla manifestazione che si svolgerà lunedì 19 Dicembre 2022 per l’ospedale di Ribera, condividendo le richieste che il “Comitato Zona Disagiata” ha rivolto al Governo Regionale affinchè si riapra in via definitiva il Pronto Soccorso e i reparti primari previsti per un ospedale di base.
"Le richieste avanzate dal Comitato - dichiara in una nota il Cartello Sociale - muovono dalla considerazione che l’Area Interna “Terre Sicane” è stata identificata come “zona particolarmente disagiata” dal Ministero del Sud e la Coesione territoriale. Territorio che comprende 12 comuni che attualmente fanno riferimento al Pronto Soccorso di Sciacca con la conseguenza, sostiene il Cartello Sociale, che l’area di emergenza urgenza del Giovanni Paolo II si trova a fronteggiare una pressione da parte di un’utenza sproporzionata alla struttura sanitaria. L’ospedale di Ribera, dichiarano inoltre i componenti del Cartello Sociale: don Mario Sorce, Salvatore Pezzino, Alfonso Buscemi, Emmanuele Piraino e Gero Acquisto è stato negli anni del Covid mantenuto aperto e potenziato in termini infrastrutturali con cospicui investimenti per l’adeguamento dei reparti e l’acquisto di nuove tecnologie sanitarie.
Dunque, anche per l’organismo del quale fanno parte la Chiesa, i sindacati e diverse associazioni, il Fratelli Parlapiano di Ribera deve essere classificato come ospedale di Zona Disagiata, con pronto soccorso e reparti primari, oltre alle malattie infettive e alla pneumologia che sono le branche a suo tempo privilegiate nel piano di riorganizzazione della rete ospedaliera approvato dal governo regionale. Non solo Ribera. L'Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale, guidato da don Mario Sorce, interviene su una questione analoga che riguarda il territorio di Canicattì come denunciato dai presbiteri e dalla comunità ecclesiale locale a seguito della sollecitazione di un comitato civico a proposito delle condizioni in cui versa l'ospedale Barone Lombardo. Il Cartello Sociale della provincia di Agrigento manifesta il timore che la situazione di estrema precarietà per mancanza di personale medico e paramedico in cui si trovano i reparti di Psichiatria, Cardiologia e Chirurgia possa presagire la chiusura della struttura sanitaria con gravissime conseguenze per la popolazione.
Insomma, dopo due anni in cui il Covid ha monopolizzato tutta l’attenzione, i riflettori adesso si sono accesi sulla situazione in cui si trovano gli ospedali agrigentini e sulle prospettive future. Un dibattito quantomai opportuno purché non sfoci nel campanilismo miope o peggio nell’invettiva sui social per la quale chi prova ad esprimere una opinione diversa è considerato un nemico.
A proposito di necessità di affrontare le criticità e il rilancio della sanità agrigentina, è stato rinviato al 25 novembre prossimo l’incontro con gli amministratori del territorio convocato dal sindaco di Sciacca che si sarebbe dovuto tenere oggi pomeriggio. È stato rinviato per assicurare una maggiore partecipazione dei sindaci dell’hinterland, con i quali Fabio Termine ha già avuto un contatto preliminare.
L’argomento, ha dichiarato oggi il sindaco di Sciacca, è ritenuto di primaria importanza e merita la più ampia partecipazione con il contributo dei rappresentanti dei comuni del territorio interessati ad avere un servizio sanitario di qualità e adeguato alle necessità dei cittadini.