hanno rassicurato, ma solo in parte i componenti del comitato Zona Disagiata. Prendono atto della possibile imminente apertura del Pronto Soccorso riberese, ma esprimono perplessità su come questo oggi sia possibile senza il riconoscimento di Ospedale di Zona Disagiata, che garantirebbe per sempre, aggiungono, l'attivazione di un Pronto Soccorso h24 con un organico medico dedicato all'Emergenza-Urgenza. Insomma, fiducia unita a scetticismo perché per troppi anni, evidenziano, abbiamo assistito ad un depauperamento del presidio riberese e per troppi anni ci siamo sentiti dire che il nostro Pronto Soccorso fosse addirittura “abusivo”.
Nonostante gli ingenti investimenti effettuati, quelli che hanno consentito al Fratelli Parlapiano di diventare realmente un ospedale durante l’emergenza covid, con la prospettiva di un rilancio legato alle malattie infettive, così come alla pneumologia, il neo comitato costituitosi a Ribera ritiene che la strada da percorrere sia quella di ottenere il riconoscimento di ospedale di zona disagiata, che preveda così reparti e servizi ritenuti essenziali. Comitato che sta lavorando ad un documento condiviso dagli operatori sanitari - medici e non – da consegnare alla deputazione regionale in occasione della manifestazione già indetta per il 19 Dicembre prossimo davanti il presidio ospedaliero “Fratelli Parlapiano”, così come alla conferenza dei sindaci dell’area interna delle Terre Sicane finalizzata all’approvazione di un atto di indirizzo da parte di tutti i Consigli Comunali interessati. Si sta attendendo, inoltre, l’insediamento della commissione Salute dell’Ars per chiedere una audizione alla presenza del neo assessore Giovanna Volo.
La nuova classe politica regionale così come la direzione strategica dell'Asp, ribadisce oggi Giovanni Montalbano coordinatore del Comitato, deve fare tesoro degli errori commessi in passato ed avere una visione dell'offerta sanitaria del territorio che passi dai nuovi fondi del PNRR per il potenziamento dei servizi territoriali (Ospedali di Comunità e Case di Comunità) e dal necessario riconoscimento del presidio riberese come Ospedale di Zona Disagiata, oltre al potenziamento del presidio ospedaliero saccense attraverso l'attivazione della Neurologia e della Stroke Unit. Sulla questione primaria che riguarda la carenza di personale sanitario il comitato riberese chiede che venga sfruttato l’Accordo Quadro del 2020 tra Regione e Università per adoperare gli specializzandi, indipendentemente dalla branca medica, nelle strutture ospedaliere dove vi è carenza.