l'Assemblea Regionale Siciliana entra nel vivo della sua attività, e dunque la legislatura (a due mesi dalle elezioni) è iniziata in maniera definitiva. Questi i presidenti eletti degli organismi permanenti: Affari Istituzionali Ignazio Abbate (Dc Nuova); Bilancio: Dario Daidone (FdI); Attività produttive: Gaspare Vitrano (Fi); Territorio e Ambiente: Giuseppe Carta (Popolari e Autonomisti); Lavoro: Fabrizio Ferrara (FdI); Sanità: Pippo Laccoto (in attesa di collocazione in un gruppo parlamentare); Esame delle attività dell'Ue: Luigi Sunseri (M5s), l'unica commissione attribuita all'opposizione. Gli agrigentini Carmelo Pace e Margherita La Rocca Ruvolo sono stati indicati vice presidenti rispettivamente per la commissione Salute per la commissione Bilancio. Pace sarà presente anche nelle commissioni Attività produttive e Unione Europea, La Rocca Ruvolo anche nella commissione Salute, Michele Catanzaro farà parte delle commissioni Affari istituzionali e Lavoro, Riccardo Gallo delle commissioni Attività Commissione Europea, Attività produttive e Affari istituzionali, Angelo Cambiano della commissione Affari istituzionali, Giusy Savarino della commissione Lavoro. Naturalmente né il presidente eletto Renato Schifani, né i deputati assessori faranno parte di alcuna commissione.
I deputati dei due gruppi che fanno riferimento a Cateno De Luca - Sud chiama Nord e Sicilia Vera - non hanno partecipato alla votazione. Una scelta politica per rimarcare la differenza con la maggioranza ma anche con le altre due opposizioni (Pd e M5s). Un adempimento, l'elezione dei presidenti delle commissioni, che giunge in un momento di "grande freddo" dentro la maggioranza, segnatamente tra i gruppi forzisti che si intestano rispettivamente al presidente Schifani e a colui che forse è ormai l'ex plenipotenziario di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Micciché. Nemmeno la mediazione di Silvio Berlusconi ha consentito la pace nella famiglia forzista. E così ieri all'Ars è andato in scena il "voto controllato e segnato" per l'elezione degli uffici di presidenza delle commissioni parlamentari. Una strategia scelta dalla maggioranza, pare con la compiacenza anche di qualcuno delle opposizioni, per scongiurare sorprese. Per evitare i "franchi tiratori", ogni componente di commissione avrebbe avuto assegnata la modalità di voto: e così c'è chi ha votato scrivendo prima il nome e il cognome del candidato presidente prescelto, chi prima il cognome e poi il nome, chi il nome puntato con l'iniziale e il cognome per esteso e così via. "Un modo per evitare scivoloni", ha ammesso all'Ansa un parlamentare. La strategia evidentemente è servita. Nessuna sorpresa, tutto per la maggioranza è filato liscio. In ogni commissione è stato eletto il presidente secondo le previsioni. "Purtroppo è la conferma di un clima non proprio idilliaco", sussurra un altro deputato del centrodestra.