È stato pubblicato sul sito dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana l’elenco definitivo dei 565 progetti ammessi al finanziamento. La misura punta a valorizzare e rendere più moderno e funzionale un patrimonio edilizio per lo più degradato e spesso di difficile accessibilità, in cui rientrano masserie, casali, case coloniche, stalle, mulini, frantoi o anche piccole chiese rurali che potranno così ritornare a essere presidi vivi del territorio, con finalità anche didattico-educative. I progetti, infatti, privilegiano il ricorso alle moderne tecniche di digitalizzazione e divulgazione e hanno come obiettivo prioritario quello di restituire vivibilità e funzionalità a questo patrimonio, recuperando immobili destinati a uso rurale, civile e religioso. A essere finanziate non sono soltanto le iniziative legate al mondo agricolo, ma anche quelle che prevedono la creazione di servizi di più moderna concezione destinati alla fruizione culturale e turistica.
«Si tratta di un’importante misura di contrasto al degrado ambientale e culturale - dichiara l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Elvira Amata - che contribuisce a riqualificare quei contesti rurali che nel tempo hanno subito un progressivo processo di abbandono e di degenerazione, tale da alterare il rapporto con gli spazi e il paesaggio circostante.
Il tetto massimo per ciascun intervento è stato di 150 mila euro, risorse per l'80% a fondo perduto che sono elevate al 100% nel caso di beni dichiarati di interesse culturale. A proposito di interventi finalizzati al recupero e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale sono ormai alle battute conclusive i lavori di riqualificazione del Borgo Bonsignore a Ribera. Oltre 2 milioni di euro sono stati investiti dal precedente governo, quello guidato da Nello Musumeci con i lavori che, appaltati nel luglio del 2020 e che avrebbero dovuto concludersi l’estate scorsa.
I ritardi sono stati legati al periodo del Covid e alla difficoltà di reperire i materiale. Ormai manca soltanto la riqualificazione del locale che sarà adibito a punto di ristoro, tutti gli altri edifici e la piazza sono stati completati. I lavori sono stati seguiti dalla Soprintendenza di Agrigento.