Lo ha decretato il report, relativo al 2021, curato da Agenas e presentato oggi a Roma al ministero della Salute. Addirittura il Giovanni Paolo II è quarto nella classifica degli ospedali italiani che riescono a garantire l’intervento di angioplastica coronarica entro 90 minuti dall’accesso in struttura del paziente, dietro solo all’ospedale del Mare di Napoli, all’Azienda Ospedaliera Tor Vergata di Roma e all’ospedale Spaziani di Frosinone. Una notizia che dimostra come le eccellenze in campo sanitario non siano solo appannaggio dei grandi ospedali del nord. Il reparto di emodinamica al Giovanni Paolo II, attivato negli anni in cui la struttura era Azienda Ospedaliera dotata di propria autonomia, è sempre stata una eccellenza sin dall’arrivo del dottore Giovanni Saccone. Ha continuato ad esserlo in questi anni sotto la guida del dottore Fabio Abate. A confermare l’ottimo lavoro di tutta l’equipe è stato oggi il rapporto di Agenas e dal Ministero della Salute.
I dati fanno riferimento all’attività assistenziale effettuata nell’anno 2021 da 1.377 ospedali pubblici e privati e a quella relativa al periodo 2015-21 per la ricostruzione dei trend temporali. Sono state prese in considerazione le strutture “con almeno 100 infarti che necessitano di angioplastica coronarica, 60 su 148 raggiungono la soglia del 60%”. Tra i primi dieci ospedali, sette sono del centro sud e il Giovanni Paolo II è l’unico ospedale siciliano tra i primi cinque.