È questo lo spirito della manifestazione silenziosa, promossa dall’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Agrigento, in programma domani , dalle 17. Un corteo di “camici bianchi” che si snoderà da piazza Pirandello fino alla sede dell’Asp, al viale della Vittoria, ad Agrigento, seguendo il principio: “Non siamo eroi. Non siamo colpevoli”.
“Il fenomeno delle aggressioni ai medici e, più in generale, al personale sanitario è allarmante – ha dichiarato Santo Pitruzzella, presidente Omceo Agrigento – In questo contesto si scontrano due parti della stessa medaglia: il paziente, che ha il diritto ad essere curato, e il medico, al quale spetta il dovere di curare. E’ innegabile, aggiunge il presidente dell’ordine dei medici della provincia, che ad innescare gli episodi di aggressione sono le lunghe attese nei Pronto soccorso, le liste di attesa per una visita specialistica o un’indagine strumentale e tutto questo avviene a causa del numero insufficiente di personale. Nei Pronto soccorso i medici sono pochissimi, denuncia il responsabile dell’ordine, perché in pochi scelgono la Borsa di Studio in Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza,per cui è chiaro che occorre incentivare economicamente i sanitari, principalmente i medici delle aree di emergenza, raddoppiando gli stipendi. Di fronte a tutto ciò, conclude Santo Pitruzzella, il Governo tace e non dice che il re è nudo. E allora lo diciamo noi con la manifestazione di protesta in programma domani ad Agrigento.
“La difficoltà che in questo momento si registra nel dare un servizio ottimale – dichiara Luigi Burruano presidente della Commissione Albo Odontoiatri - con delle prestazioni celeri e nei tempi programmati, vede la causa non tanto in una non disponibilità da parte della classe medica o del libero professionista, ma da una oggettiva sofferenza dei servizi, delle strutture, dell’intera organizzazione sanitaria nel territorio. Per mancanza di fondi e di personale amministrativo si rallentano i tempi delle prestazioni, sovraccaricando i medici ancora superstiti di oneri che vanno aldilà della loro personale disponibilità. Anche noi medici odontoiatri, dice Burruano, chiediamo alla gente di non dimenticare che il medico, per sua definizione, è dalla parte del cittadino malato, di tutti gli utenti, ed è suo compito primario prendersi cura di chi si rivolge a lui. Pensare che la causa di un disservizio sia da attribuire in maniera prioritaria al medico tanto da arrivare a generare atti di violenza non è assolutamente giustificabile. La gente deve sapere e rendersi conto che nel medico ha un suo alleato e non un suo nemico”.
Alla manifestazione hanno aderito gli Ordini professionali dei Medici Veterinari, dei Biologi, degli Psicologi, dei Farmacisti, delle Professioni infermieristiche e ancora, il comitato di Agrigento della Croce Rossa italiana e la confraternita Misericordia di Favara.
E’ arrivato il momento di dire no alla violenza sul personale sanitario - afferma Salvatore Occhipinti, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Agrigento ricordando come appena pochi giorni fa, a Favara, sia stato ucciso un medico cardiologo mentre svolgeva le sue funzioni. Ed e’ soltanto l’ultimo, in ordine di tempo, episodio che ha riportato a galla, nella maniera più feroce, il problema delle aggressioni verso i sanitari. È ora di scendere in piazza tutti insieme, con indosso il camice, conclude il presidente dell’Ordine degli infermieri per far comprendere che i sanitari non hanno colpe ma sono soltanto ingranaggi di un meccanismo deciso e mosso dal Governo.