riguardano la viabilità provinciale dell'area compresa tra Menfi, Sciacca e Cianciana. Il programma degli interventi è stato redatto dagli uffici competenti del Libero Consorzio di Agrigento ed è in attesa delle opportune delibere assessoriali da parte della Regione Siciliana non appena si sarà insediato il nuovo governo targato Nello Musumeci.
Ecco il dettaglio dei tre progetti. Lavori di manutenzione della rete viaria per 2 milioni e 113 mila euro sono previsti lungo la dorsale Menfi, Montevago, Santa Margherita di Belice, Sciacca e Caltabellotta. Un altro intervento di messa in sicurezza della viabilità riguarda l'area compresa tra Menfi, Montevago, Santa Margherita di Belice, Ribera e Cianciana per un totale di 2 milioni e 600 mila euro. Il terzo progetto, quello più corposo, da 3 milioni e 600 mila euro, riguarda, invece, le arterie provinciali tra Cattolica Eraclea, Ribera, Santa Margherita di Belice, Sambuca di Sicilia, Menfi e Sciacca. Si tratta di progetti tutti già trasmessi, in attesa del via libera regionale definitivo.
Il Libero Consorzio di Agrigento, attualmente guidato dal commissario straordinario Giuseppe Marino, ha trasmesso un report dettagliato che riguarda tutti gli interventi sulla viabilità già pronti, sull'intero circuito stradale provinciale, progetti o in attesa di finanziamento o giunti all'espletamento delle procedure di appalto o ancora, come detto, in attesa delle delibere del nuovo assessore regionale al ramo. Un altro intervento importante, per un totale di 3 milioni e 900 mila euro, riguarda la manutenzione delle arterie del comparto Cammarata – Santo Stefano di Quisquina – Bivona – Alessandria della Rocca – Cianciana e Cattolica Eraclea, mentre l'eliminazione delle condizioni di pericolo, per un importo di 6 milioni e 500 mila euro, è previsto tra Siculiana e Raffadali.
Altri piccoli interventi, infine, sono stati eseguiti direttamente tramite gli esigui fondi in possesso del Libero Consorzio di Agrigento, per cercare di ridurre al minimo i disagi degli utenti. Com'è risaputo le condizioni economiche delle ex Province sono disastrose dopo 4 anni di commissariamento fine a se stesso. In primavera, tra aprile e maggio, si dovrebbe tornare all'elezione diretta del Presidente e del Consiglio provinciale a meno che il nuovo governo regionale non decida diversamente e cambi nuovamente le carte in tavola.