Sarà lui a guidare la Cgil di Agrigento per il prossimo quadriennio. L’elezione questa mattina in occasione del Congresso provinciale, incentrato sul tema “Il lavoro crea il futuro”, che è stato celebrato al Dioscuri Bay Palace di San Leone. Alfonso Buscemi è stato rieletto all’unanimità dai presenti, al termine della seduta pubblica che ha visto la presenza, tra gli altri, dei sindaci di Agrigento e Aragona e della prefetta Maria Rita Cocciufa. “Non posso nascondere la mia grande soddisfazione per la fiducia che mi è stata rinnovata” ha dichiarato il segretario provinciale della Cgil che poi ha aggiunto: “è un onore continuare a svolgere questo importante incarico, sapendo di potere contare su un gruppo dirigente che opera, con competenza e serietà, al servizio del territorio”. Buscemi era stato eletto nel luglio del 2019, proveniente dalla segreteria regionale della Funzione Pubblica. “L’esperienza palermitana – precisa - è stata positiva e ha arricchito il mio bagaglio professionale e delle relazioni. Essere alla guida del sindacato nel mio territorio è stata e continuerà ad essere per i prossimi anni una sfida affascinante quanto complessa.
Intanto arriva dalla Cgil regionale, oltre che da Cisl e Uil la proclamazione dello sciopero del commercio e distribuzione cooperativa in Sicilia. Con lo slogan “la festa non si vende e non si svende” sarà attuato nei giorni 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio prossimi. In una nota le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil spiegano che la protesta mira a sostenere il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori del settore di poter conciliare esigenze di vita con esigenze lavorative garantendo loro anche il diritto del riposo nei giorni festivi delle prossime festività natalizie.
Secondo i sindacati la liberalizzazione delle aperture commerciali ha sortito l’effetto di incidere negativamente sulla qualità di vita delle lavoratrici e lavoratori peggiorandone anche le condizioni lavorative. Peraltro, sostengono, non vi sono evidenze sull’aumento dei consumi, ancor più in questo particolare momento storico segnato dalle tensioni geopolitiche che stanno incidendo fortemente sullo smisurato aumento dei prezzi e, conseguentemente, sul potere d’acquisto delle famiglie siciliane