sono soltanto questi tre i nomi sicuri di far parte della squadra degli assessori del nuovo governo regionale targato Nello Musumeci.
Per tutti gli altri posti, sono in corso le consuete laboriose manovre tra gli schieramenti. L'unica certezza è quella che il governo avrà un'impronta marcatamente politica, con suddivisione delle poltrone tra le forze che hanno sostenuto e contribuito all'elezione di Musumeci.
Il nodo da sciogliere più importante sembra riguardare l’Udc di Cesa: a giocarsi i due posti disponibili, salvo sorprese, sono il sindaco di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo, Mimmo Turano e Rosario Sidoti. Tra le opzioni anche il ritorno in giunta di Ester Bonafede, già ex assessore regionale. Decisioni da prendere anche in casa Forza Italia. Oltre ad Armao che sarà inoltre vicepresidente, i forzisti dovrebbero schierare in giunta il docente universitario Paolo Inglese e Bernadette Grasso. Tra i papabili pure Marco Falcone.
Dovrebbero restare fuori per il momento altri nomi fatti in questi giorni come quelli di Edy Bandiera, Vincenzo Giambrone, Giuseppe Guaiana e Gaetana Palermo. Da chiarire, però, tra Forza Italia e Musumeci quanti posti in giunta, di preciso, saranno riservati ai forzisti, anche perché il leader Gianfranco Miccichè potrebbe chiedere per sé la Presidenza dell'ARS.
Il governatore, insomma, non vorrebbe sbilanciare troppo la sua giunta verso Forza Italia per non infastidire gli altri alleati e Miccichè potrebbe rinunciare ad un assessorato se avesse in cambio la presidenza dell'Assemblea. Tra i Popolari e Autonomisti, oltre a Lagalla, spazio pure a Totò Cordaro, mentre Ruggero Razza entrerà in giunta in quota DiventeràBellissima, il movimento che fa capo proprio a Musumeci. Se Forza Italia rinunciasse ad un assessorato, il posto potrebbe essere preso da un altro esponente di DiventeràBellissima, Giorgio Assenza o Giusy Savarino.
La lista Fratelli d’Italia-Noi con Salvini sarà rappresentata da Sandro Pappalardo, anche se sembra ancora viva la candidatura di Giampiero Cannella. La giunta potrebbe vedere la luce a metà della prossima settimana. Sul tema della Presidenza dell'ARS, però, il Movimento 5 Stelle punta i piedi: "Noi chiediamo la presidenza dell'Ars, chiediamo la vicepresidenza e chiediamo di entrare nell'ufficio di Presidenza dalla porta principale. Ci spetta di diritto perché abbiamo 20 deputati" ha affermato il leader Giancarlo Cancelleri.
Intanto si rincorre la voce, non ancora ufficiale, di uno slittamento della prima seduta dell’Ars dall’11 al 14 dicembre prossimo. Oltre ai 4 neodeputati indagati, ci sarebbero in piedi pure decine di ricorsi presentati da diversi candidati sconfitti.