potrebbe anche non fare notizia. Ma se a prendere una decisione simile è Giuseppe Ambrogio, con una lettera in cui significa in polemico “grassetto” di essere stato eletto con 382 voti, allora la cosa assume un significato politico particolare. Sì, perché stiamo parlando dell'esponente più difficile da gestire della politica sciacchitana. Ne sanno qualcosa gli ultimi tre sindaci. Ambrogio viene eletto regolarmente con la maggioranza, da una parte politica all'altra ma poi, dopo un po', comincia a puntare i piedi, non esitando a polemizzare apertamente, ora chiedendo le dimissioni di un assessore, ora minacciando di votare contro le proposte dell'amministrazione. Ora, tutti sanno che Giuseppe Ambrogio ambiva a fare l'assessore della giunta guidata da Francesca Valenti. Pensava di entrare subito in giunta, salvo poi accorgersi che non era il momento. Nel frattempo il suo collega di lista Filippo Bellanca è diventato vicesindaco. Gli equilibri politici probabilmente sono dunque cambiati. Risultava comunque difficile immaginare già a giugno che dopo la nomina di Annalisa Alongi (era lei l'assessore indiziato per fare posto ad Ambrogio) Francesca Valenti accettasse una sostituzione in corsa. Non certo così presto, almeno. E adesso è fin troppo facile immaginare che dopo aver lasciato la segreteria delle commissioni Ambrogio tra qualche settimana si dichiarerà ancora una volta indipendente. Non è immaginabile che la sua mossa di oggi, infatti, possa determinare qualche cambiamento. Il leader della lista Sicilia Democratica Nuccio Cusumano, che in queste settimane si sta godendo il successo del neodeputato Pd Michele Catanzaro, al quale ha sicuramente contribuito, dovrà per forza intervenire per far tornare la calma all'interno del suo gruppo. Questione, quello delle dimissioni di Ambrogio da segretario delle commissioni, che a sorpresa genera un commento da parte di Silvio Caracappa, consigliere comunale dell'UDC. Sì, proprio colui del quale Ambrogio, da consigliere di maggioranza negli anni scorsi, chiedeva ripetutamente le dimissioni da assessore. Ebbene: per Caracappa il caso Ambrogio è il segnale di un malessere che si va diffondendo giorno dopo giorno nella coalizione Valenti. Il sindaco – riferisce Caracappa – sta venendo meno ad una serie di impegni, e l'equilibrio interno alla squadra che governa la città viene meno. Ancora Caracappa parla di presunti numerosi mal di pancia, e il gesto di Ambrogio rischia di essere seguito da altri consiglieri delusi per il malcontento relativo al fatto che gli impegni del sindaco Valenti in campagna elettorale non si sono ancora concretizzati.