Il progetto “Cambio di Rotta” iniziato con la stesura di un “Registro identitario della pesca del Mediterraneo e dei borghi marinari” prosegue con l'accordo con il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e forestali che ha già portato gli studenti universitari coinvolti, assieme ai loro docenti e tutor, alla presentazione dei risultati raggiunti durante il loro tour tra persone e luoghi della Sicilia del pesce (imprese, borghi, musei, tonnare). La crisi, che ha investito il settore pesca, ha visto ridurre negli ultimi trent’ anni di circa un terzo il numero delle imbarcazioni e perdere 18mila posti di lavoro. Tra le cause: l’incremento dei costi di produzione; la scarsa strategia di commercializzazione e promozione; l’atavica riluttanza a forme di associazionismo; lo scarso ricambio generazionale; maggiore concorrenza da parte di altri Paesi e al tempo stesso i maggiori vincoli normativi imposti dall’UE sulle campagne di Pesca.Tuttavia, il comparto della pesca in Sicilia è caratterizzato da una storia millenaria ed è stato da sempre uno dei settori trainanti dell’ economia, innescando nel corso dei secoli un forte legame con il territorio e tramandando straordinari saperi culturali, antropologici e manifatturieri che sono strettamente correlati ad antiche tradizioni gastronomiche.
“Una realtà che tocchiamo con mano, – commenta Domenico Targia, progettista e coordinatore del Registro identitario della pesca del Mediterraneo e dei borghi marinari – l’artigianalità della flotta siciliana costituisce un punto di forza per il settore. L’indagine ed il censimento degli attrezzi da pesca utilizzati nel Mediterraneo che si sta predisponendo rientra tra i compiti del Registro Identitario, previsto dal decreto dal 2016. Verranno elencate tutte le principali metodologie di pesca che rispondono anche ai diversi periodi dell’ anno dipendenti da vari fattori (climatici, biologici, ecologici e di mercato): dalla lenza a mano al palangaro, dagli attrezzi alle reti da posta. Sarà un percorso storico-culturale ma che guarda all’ economia ed alla salvaguardia del mestiere dei pescatori.
“Dalla rottamazione di barche e pescatori alla valorizzazione antropologica del settore. – annuncia Dario Caltabellotta, dirigente del Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Sicilia . L'obiettivo è quello di favorire l'insediamento di giovani pescatori, una trasformazione ittica e vendita diretta del pescatore, e misure di sostegno per acquistare attrezzi per migliorare la sostenibilità ambientale e per ripulire il mare dalla plastica. In tale direzione vengono annunciati nuovi bandi del Fondo Europeo per la pesca