ad inizio gennaio registra poco meno di 15 milioni di metri cubi d'acqua invasati, cioè circa 6 milioni di metri cubi in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Oggi la disponibilità idrica è di 14,70 milioni contro i 12,58 di dicembre 2022. E' quanto riporta il sito riberese Ripost.it Nel comprensorio agricolo di Ribera, che comprende i territori dei comuni di Bivona, Alessandria della Rocca, Cattolica Eraclea, Calamonaci, Lucca Sicula che utilizzano l’acqua per irrigare i frutteti, soprattutto gli agrumeti, migliaia di agricoltori sono in apprensione perché nell’invaso bivonese manca ancora tanta acqua al suo riempimento, ma nel contempo nutrono una certa fiducia nelle precipitazioni atmosferiche posto che l’inverno è iniziato da meno di un mese e i mesi di gennaio, febbraio e anche marzo potrebbero riservare delle piogge abbondanti. I coltivatori ricordano bene che a gennaio del 2022 l’acqua già accumulata nella diga Castello era di 21 milioni di metri cubi. L’invaso era pieno e l'acqua in più veniva fatta tracimare dalle paratie nel sottostante fiume Magazzolo, verso il mare Mediterraneo. L’abbondanza dell’acqua non solo ha consentito agli agricoltori da giugno a settembre 2022 di potere irrigare i frutteti, ma ha permesso anche il prelievo idrico quotidiano, tutto l’anno, attraverso le pompe e il dissalatore di Santo Stefano Quisquina e di trasferire centinaia di metri cubi d’acqua destinati ad uso civile nei comuni consorziati della città di Agrigento e nei centri del suo hinterland. In attesa delle prossime possibili piogge, per riempire la diga Castello basterebbe trasferire l’acqua dalla traversa Gammauta, per caduta naturale e a costo zero, nell’invaso di Bivona, ma il problema è rappresentato dalla gestione dell’acqua affidata all’Enel.