Dopo tre anni, il Covid non rappresenta più una emergenza e lo testimoniano i dati di questo mese, con le vacanze natalizie che non hanno prodotto il temuto incremento di contagi. Nella settimana dal 20 al 26 gennaio, quella presa in considerazione dalla Fondazione Gimbe, si è registrato un ulteriore miglioramento dell'incidenza per 100.000 abitanti e una diminuzione dei nuovi casi (40,6%) rispetto alla settimana precedente. Nell’isola, rimangono al di sopra della media nazionale i posti letto occupati sia in area medica (13,6%) sia in terapia intensiva (3,5%). A livello provinciale anche questa settimana è Agrigento quella che registra la maggiore incidenza di nuovi casi per 100.000 abitanti, seppure in calo del 33,8% rispetto a sette giorni fa. Anche i ricoveri confermano questo trend. Ormai tutti gli ospedali agrigentini hanno apposite aree dedicate ai pazienti covid, mentre sono concentrati sul Fratelli Parlapiano i ricoveri in terapia intensiva. Ad oggi sono 5, quasi tutti ultraottantenni con diverse patologie.
Sul fronte vaccinazioni ormai i numeri sono piccolissimi, poco più di 200 a settimana in tutta la provincia e l’Asp di Agrigento sta iniziando a programmare la probabile chiusura dei due grossi centri di vaccinazione, quello attivato alla casa albergo per anziani di contrada Perriera a Sciacca e quella al Palacongressi di Agrigento. Già da tempo nelle due strutture l’attività è stata ridotta e con essa il personale sanitario e amministrativo. I due hub sono stati finora mantenuti in virtu’ della raccomandazione del Ministero della Salute, arrivata ai primi di gennaio e finalizzata a non abbassare la guardia sul Covid. E’ chiaro, conferma il commissario dell’ASP Mario Zappia, che nei prossimi mesi si arriverà alla chiusura degli hub mantenendo comunque attivo un punto vaccinazioni covid all’interno delle strutture ospedaliere.