Non è stata la sola a parlare di questa prospettiva, a farlo sono stati anche altri. In ogni caso il percorso va avanti. L'orientamento per ottenere la risoluzione del contratto va avanti. Adesso occorre soltanto, spiega il sindaco di Sciacca, prevedere la metodologia da seguire. L'ATi intanto pensa al piano tariffario del 2018, che dovrà essere più basso, come quello del 2017. Questione che, però, come si sa, è finita sul tavolo del TAR, al quale Girgenti Acque si è appellata ritenendo quelle tariffe incoerenti con il programma di investimenti effettuato. A proposito delle recenti interruzioni ENEL dei pozzi di Sciacca il sindaco si è domandata polemicamente dove siano finiti i gruppi elettrogeni di cui i vertici di Girgenti Acque hanno parlato nel corso della conferenza di due lunedì fa. E Francesca Valenti assicura: “Stiamo lavorando ad un piano alternativo da utilizzare nel momento in cui Girgenti Acque dovesse fare le valigie”. Intanto si apprende che l'ARPA ha messo sotto infrazione il depuratore di Sciacca, di proprietà del comune ma gestito da Girgenti acque. Manca, infatti, l'autorizzazione allo scarico. Si rischia una sanzione fino a 60 mila euro. Non è detto che il destinatario della pena sia Girgenti Acque. La Regione, infatti, potrebbe pretendere il predetto pagamento dal Comune che, poi, comunque, si rivarrebbe sul gestore.Insomma: il Comune rischia di pagare le conseguenze di un inadempimento piuttosto serio che, comunque, non riguarda solo Sciacca ma anche altre municipalità in possesso di impianti di depurazione.