il ritorno all'elezione diretta del presidente della Provincia e dei consiglieri. A confermarlo il leader di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè: “ripartiamo dalle Province.
Restituiamo ai cittadini quell'ente intermedio la cui abolizione, negli ultimi anni, ha generato solamente caos nelle competenze e disservizi per i siciliani. Con questo primo passo il centrodestra restituisce ai cittadini ciò di cui la Sinistra li aveva privati: la possibilità di esercitare il proprio voto, scegliere i propri amministratori, determinare i propri rappresentanti anche in ambito locale”.
Le elezioni provinciali dovrebbero tenersi in primavera, aprile o maggio. La riforma voluta a suo tempo da Crocetta, in realtà, non è mai andata in porto e per 5 anni si è trascinato il commissariamento, di proroga in proroga. La decisione ha anche un aspetto simbolico perché la giunta di Musumeci ha avviato un braccio di ferro col governo nazionale, governo che tramite la Corte Costituzionale, è contrario alla reintroduzione dell'elezione diretta dei vertici delle ex Province. La Sicilia, quindi, decide di non aderire, per così dire, alla legge Delrio che prevedeva elezioni di secondo livello, ossia quello che aveva tentato di fare inutilmente Crocetta. Non mancano le critiche, ovviamente, a questa scelta di Musumeci.
C'è chi parla subito di rinascita dei carrozzoni, c'è chi di assegnazione di nuove poltrone per chi è rimasto fuori dalla Regione e c'è chi sottolinea i costi che comporteranno nuove elezioni e consigli provinciali, giunta e presidente. Oltre alle province, Musumeci si è interessato di isole minori e rifiuti. Dopo la nomina di tutti gli assessori, infine, sono state definite e attribuite tutte le deleghe.
Eccole: Edy Bandiera si occuperà di agricoltura e pesca; Mimmo Turano di attività produttive; Vittorio Sgarbi di beni culturali; Gaetano Armao all'economia; Vincenzo Figuccia all'energia e ai servizi di pubblica utilità; Maria Ippolito alla famiglia, lavoro e politiche sociali; Bernadette Grasso alle autonomie locali e funzione pubblica; Marco Falcone alle infrastrutture e mobilità; a Roberto Lagalla va la formazione professionale e l'istruzione; Ruggero Razza sanità e salute; Totò Cordaro territorio e ambiente; per Sandro Pappalardo turismo, sport e spettacolo.