Di elementi inattesi al suo interno ce ne sono pochi, ma quelli che ci sono sono destinati a fare discutere. Il più importante dei quali stabilisce che l'amministrazione si riserva, discrezionalmente, e in qualunque momento, la facoltà di sospendere, annullare, non procedere alla selezione dei carri allegorici o revocare l’aggiudicazione della selezione senza che i concorrenti possano vantare diritti o aspettative di sorta. Una avvertenza che sta generando malumori nelle maestranze. Perché di fatto il comune mette le mani avanti. Anche se la questione tra le questioni che preoccupano di più i carristi è sicuramente quella della disponibilità di solo una parte della somma per il pagamento dei premi, ovverosia 90 mila dei 159 mila euro previsti. Questione ormai nota, questa, scaturita dal problema tecnico-contabile, in assenza di bilancio di previsione ma, soprattutto, in assenza di destinazione delle somme che avrebbe dovuto essere fatta a fine anno nelle variazioni approvate in consiglio. I 69 mila euro necessari a completare il plafond per i carristi dovranno essere messi a disposizione dal privato che si aggiudicherà l'organizzazione della festa. Il bando per scegliere questo privato non è ancora stato pubblicato. Considerato che il sindaco Fabio Termine ha annunciato per martedì una conferenza stampa per parlare del Carnevale di maggio, è probabile che la pubblicazione di questo secondo avviso pubblico avverrà lunedì. Vedremo cosa accadrà. Che ci siano punti interrogativi piuttosto pesanti lo rivela la precisazione che in caso di mancata aggiudicazione della gara relativa al servizio di gestione-organizzazione dell’evento, le sfilate dei carri allegorici verranno rinviate alla prima data utile in cui si potrà organizzare effettivamente l’evento a seguito di aggiudicazione della suddetta gara di affidamento della gestione della festa. Insomma: il comune esclude in maniera categorica di potere organizzare e gestire la festa. A farlo dovrà essere un'impresa. Alla quale, stando a quanto si apprende, anche a seguito dei problemi contabili, si conta di dare ampia facoltà di incassare tutte le somme necessarie (dall'affitto del suolo pubblico al ticket d'ingresso) senza che l'amministrazione pretenda alcuna royalty.
Il comune si riserva anche di spostare in altra data le sfilate nel caso in cui il maltempo condizionasse la riuscita della festa. Ma non finisce certo qui. L’Amministrazione Comunale, infatti, si riserva la facoltà di individuare un sito alternativo, rispetto al tradizionale centro storico, per lo svolgimento della manifestazione o di parte di essa. Questa previsione, che per la verità c'era anche nei bandi del passato, rivela soprattutto quest'anno (e a 3 anni dal tragico incidente costato la vita del piccolo Salvatore) che, evidentemente, non viene ritenuto così scontato il necessario via libera dell'autorità di pubblica sicurezza o della commissione pubblici spettacoli sulla manifestazione in centro storico. Questione su cui, peraltro, incide la richiesta della direzione della casa circondariale che la sfilata in ogni caso si tenga lontano dagli accessi dell'ex convento dei carmelitani. Ha preso la palla al balzo il consigliere (di maggioranza) Giuseppe Ambrogio, che oggi è intervenuto per chiedere lo spostamento della festa alla Perriera per ragioni organizzative, di sicurezza e di maggiore durata della sfilata.
Ad eccezione della indicazione di 5 carri allegorici più la maschera simbolo del Peppe Nappa, attorno a questo bando rimangono in piedi tante incertezze. I carristi dovrebbero cominciare a lavorare (non escludendo che qualcuno abbia cominciato a farlo), perché prima o poi maggio arriva. Ma stando a quanto si apprende i rapporti con le maestranze li sta tenendo personalmente Fabio Termine. Che ha invocato riservatezza sul contenuto delle riunioni. Ma inevitabilmente le voci circolano lo stesso. L'attesa è dunque per il momento nel quale il sindaco (che è anche assessore allo Spettacolo) romperà finalmente il silenzio. Lo farà martedì in una conferenza stampa che, a questo punto, è molto attesa. E non solo dalla collettività ma anche dall'opposizione politica.