insieme per costruire un percorso di comunione e di fede. Si tratta di alcuni componenti dell’azione cattolica che a partire dagli anni 60 furono parte attiva della vita all’interno della parrocchia della chiesa madre, sotto l’attenta e vigile presenza del compianto Don Andrea Falanga. Eredi di una lunga storia di fede, di comunione e di solidarietà. Quella dell’Azione Cattolica infatti è una storia che inizia da lontano e raccontarla significa raccontare anche la storia della Chiesa e dell’Italia degli ultimi centocinquant'anni. È una storia, infatti, che si intreccia con la vita di migliaia di uomini e donne, che in questo lungo periodo hanno lavorato con passione e fedeltà, servendo la Chiesa e contribuendo anche a costruire il Paese in cui viviamo. Riuniti per volontà di Francesco Bivona, componente dell’azione cattolica degli anni 70 che grazie ad un lavoro di ricerca e di contatti anche tramite il web e i social e una pagina facebook, “quelli dell’azione cattolica”, ha messo insieme uomini e donne, ragazzini di una volta, affermati professionisti, insegnati, artigiani, mamme e nonni oggi, per rievocare i momenti di vita cristiana, di aggregazione sociale e di insegnamento del vangelo, in una santa messa nella chiesa madre officiata da don Carmelo Lo Bue e da padre Marciante allora vice parroco della Matrice. Oggi si raccoglie un’eredità, un tesoro lasciato da uomini e donne testimoni del vangelo, intepreti dei segni del tempo. Con Pietro Virgadamo al comando, dopo alcuni anni di assenza, da circa due anni si è riformato il gruppo di giovani dell’azione cattolica alla chiesa madre di Sciacca. Giovani che hanno dimostrato altruismo e spirito di comunione e di solidarietà in occasione del maltempo del gennaio scorso, dopo i tragici episodi causati dell’alluvione del novembre 2016 e la scomparsa di Vincenzo Bono, in vista di una nuova situazione di pericolo, si sono riuniti in preghiera dando tutta la disponibilità a intervenire in aiuto e in accoglienza di chi fosse stato nel bisogno. Una generosità contagiosa, perché tutta l’associazione, con uomini e donne di tutte le età, era pronta ad intervenire.