si affida ad un privato per la gestione del Carnevale. La prima volta risale al 2014, quando si provò a conferire l'incarico alla famosa società napoletana. Che, per varie ragioni, se ne andò da Sciacca con le ossa rotte. La seconda risale al 2020, con la Futuris che provò ad organizzare l'edizione iniziata e terminata subito dopo la tragedia del piccolo Salvatore. E il bando per la selezione del privato che dovrà organizzare, realizzare, gestire e promuovere il Carnevale di Sciacca 2023 ricalca, in massima parte, quanto era già stato previsto 3 anni fa, quando la macchina organizzativa (compresa l'istituzione del ticket d'ingresso) era partita per poi annullare tutto la stessa prima sera. L'obiettivo primario del comune è di ridurre la spesa. Spesa che al momento è stata fissata in 90 mila euro, a cui vanno aggiunte alcune altre voci, come il collaudo dei carri e, è ipotizzabile, anche gli straordinari per il personale, e non solo per gli agenti della polizia municipale. Il privato dovrà destinare 69 mila euro ai carristi, per completare l'ammontare dei premi previsti ai veri protagonisti della manifestazione. Su tutto il resto avrà ampia facoltà di incassare, dal suolo pubblico al merchandising, partendo dal ticket d'ingresso.
Il punto primario è che il comune di Sciacca non sarà organizzatore dell'evento, e in quanto tale si riterrà sollevato da ogni onere o responsabilità, civile e penale. Al privato spetterà la realizzazione del palcoscenico coperto in piazza Scandaliato e dell'allestimento tecnico, il noleggio delle attrezzature per il montaggio e lo smontaggio dei carri allegorici in concorso, il piano di sicurezza e il personale da impiegarvi, vigili del fuoco, autorizzazioni e collaudi, regolamento del corso mascherato, e un regolamento di palcoscenico, utile a garantire una programmazione dei tempi della manifestazione e la modalità di svolgimento delle esibizioni. E ancora: la grafica del logo del Carnevale per un marchio che però non è ancora registrato (ieri Fabio Termine ha detto che lo si farà al più presto), materiale promopubblicitario, pieghevoli, promozione sui social media e costi per la diretta televisiva e radiofonica ma anche in streaming via web. Il concessionario sarà tenuto al pagamento in favore del comune di Sciacca del canone di occupazione del suolo pubblico e dell’imposta sulla pubblicità delle aree ricadenti all’interno del circuito del centro storico interessate alla manifestazione da adibire a food ed esposizione. L’importo del canone e dell’imposta sarà compensato con il costo dei servizi resi dal concessionario regolarmente documentati. Resteranno a carico del soggetto affidatario i servizi sopra elencati nonché ogni altro adempimento necessario per la buona riuscita della manifestazione. Pare di capire che buona parte di questo canone verrà compensato dai 69 mila euro che il privato dovrà consegnare alle associazioni culturali.