che operano nel settore socio sanitario (con servizi di assistenza ad anziani, giovani in difficoltà e infanzia) ma anche in ambito educativo e di integrazione.
Servizi svolti per enti pubblici, tra questi il comune di Sciacca.
Gli ex lavoratori delle due cooperative saccensi risultano essere creditori di ingenti somme per attività svolta nel corso degli anni e non retribuita. Il mancato pagamento degli stipendi e del Tfr è stato anche oggetto di diverse conciliazioni in sede sindacale che, però non sarebbero state rispettate dai responsabili delle due cooperative.
Gli ex lavoratori sono andati avanti con altre iniziative legali, ma ad oggi non hanno ancora ottenuto l’effetto sperato. Adesso, accanto a queste iniziative finalizzate a vedere onorato il credito che ciascuno di loro vanta, si sono anche rivolti ad uno studio legale per chiedere all’assessorato regionale alle attività produttive e al servizio ispettivo e di vigilanza una verifica sulle due cooperative saccensi. In particolare, si chiede di verificare la corretta gestione delle cooperative “Arcobaleno” e “Il Caricatore” in relazione al rispetto delle normative in materia di cooperazione, alla situazione patrimoniale, al regolare funzionamento e raggiungimento dello scopo sociale, alla partecipazione dei soci allo svolgimento dell’attività e alla gestione amministrativa.
Lo stato di salute e la regolarità dell’attività svolta quello che gli ex lavoratori delle due cooperative chiedono ai competenti organi regionali affinché, nell’ipotesi di una gestione che facesse eventualmente emergere irregolarità insanabili, violazioni di legge o un eventuale stato di insolvenza, possa determinarsi un interesse pubblico alla loro liquidazione.
La cooperativa Arcobaleno, in particolare, ha garantito negli anni a Sciacca importanti servizi sociali, ma scontato a sua volta ritardi nel pagamento da parte del Comune, così come di altri enti pubblici per conto dei quali ha espletato diverse attività in materia di assistenza, accoglienza e inclusione.