E’ quanto hanno scritto in una lettera inviata al sindaco Fabio Termine, i dirigenti locali della Cna. La Confederazione Nazionale dell’artigianato saccense manifesta il proprio disappunto nei confronti della decisione del governo cittadino di non aprire a questa opportunità e invita sindaco e giunta a tornare sui propri passi e ad accogliere la proposta avanzata dai consiglieri di opposizione contenuta in un preciso atto di indirizzo con cui viene chiesto al presidente del Consiglio di porre la questione all’ordine del giorno in occasione della prossima seduta d’aula, prevista per giovedì 16 marzo. La Cna di Sciacca auspic che prevalga il senso di responsabilità politico-istituzionale tenuto conto, evedenziano i dirigenti, che lo stralcio totale riguarda importi non elevati e per di più difficili da incamerare per l’ente comunale in quanto legati a cartelle esattoriali datate nel tempo e oggetto già di reiterate richieste coattive al contribuente. In buona sostanza, sostengono i rappresentanti della Cna, l’adesione alla rottamazione si tradurrebbe in un vantaggio anche per il Comune che eviterebbe così di sostenere ulteriori spese per avvisi di pagamento dall’esito certamente scontato, ossia non positivo. Rispetto agli scenari delineati la CNA di Sciacca invita l’amministrazione ad assumere una posizione nell’interesse collettivo, considerato che gli eventuali costi sostenuti per un improbabile recupero andrebbero a ricadere sull’intera comunità. Non trascurando il fatto, concludono, che il sollecitato provvedimento avrebbe sicuramente una connotazione positiva rispetto al periodo di crisi economica che non risparmia neanche le imprese, alle prese con parecchie difficoltà. Dunque, sulla vicenda si fa sentire anche la Cna di Sciacca. Analoga iniziativa era stata assunta ieri dalla Confcommercio che con il presidente provinciale Giuseppe Caruana aveva pubblicamente dichiarato di condividere pienamente l’iniziativa assunta dai 16 consiglieri della coalizione che aveva sostenuto la candidatura di Ignazio Messina che di fatto ha la maggioranza in aula. Anche Confcommercio ha sostenuto di non comprendere le ragioni per le quali l’amministrazione comunale saccense sia contraria all’adesione alla rottamazione prevista dal decreto Milleproroghe trattandosi di importi irrisori, ma al tempo stesso difficilmente recuperabili da parte del comune.