Sono ancora numerose, infatti, e in diverse zone le famiglie in attesa dell'acqua. Cisterne ancora vuote, sistema di approvvigionamento alternativo da parte di Girgenti Acque talmente farraginoso da scoraggiare gli utenti dal richiedere l'autobotte. Ieri alla convocazione del sindaco Valenti si sono presentati i tecnici dell'ente gestore, capitanati da Giandomenico Ponzo, il numero due della società di Aragona. Non si aspettava che la riunione si svolgesse in Sala Consiliare, e avrebbe voluto sottrarsi, invocando il proprio ruolo tecnico. Alla fine ha dovuto capitolare alle insistenze dell'amministrazione e del presidente del Consiglio comunale Pasquale Montalbano. Durante la riunione i vertici di Girgenti Acque hanno ribadito che i problemi di approvvigionamento idrico a Sciacca scaturiscono da diversi problemi, compresa la rete idrica fatiscente. Ma sono letteralmente saltati dalla sedia gli amministratori e i consiglieri quando Ponzo ha ammesso che l'acqua dei pozzi Carboj e Grattovli può venire dirottata negli altri comuni anche in condizioni nelle quali a Sciacca ci sia un'emergenza. Anche per il consigliere di opposizione politica Giuseppe Milioti quello che è venuto fuori è grave. La riunione ha registrato dunque momenti di tensione, e aldilà della necessità di risolvere l'emergenza rimane sul tappeto uno scenario di autentica emergenza. E Francesca Valenti non ha escluso un'azione legale collettiva con l'ipotesi di reato di danno esistenziale, ossia quel danno che si traduce in un peggioramento della qualità della vita. Rapporti pesantissimi dunque quelli tra la città di Sciacca e Girgenti Acque, come dimostra la stessa denuncia alla procura presentata dal sindaco. Decisione apprezzata anche dall'opposizione.