Questa mattina il Cappellano Militare dell’Arma dei Carabinieri Don Salvatore Falzone ed il parroco della Concattedrale Santa Croce di Villaseta Don Gioacchino Scimè hanno concelebrato una Santa Messa alla quale hanno partecipato la vedova Guazzelli, Maria Caterina Montalbano, e la figlia Teresa, madrina della cerimonia,oltre alle autorità civili, militari e religiose.
Dopo la funzione religiosa, i familiari, accompagnati dalle autorità, si sono recati sul luogo dell’agguato, il viadotto Morandi, che collega Agrigento e Porto Empedocle per il picchetto armato composto da militari appartenenti al Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento ed alla Fanfara del 12° Battaglione Carabinieri “Sicilia” di Palermo. E' stata poi scoperta la nuova targa commemorativa del maresciallo Guazzelli e deposta la corona di alloro da parte dell’Amministrazione Comunale di Agrigento.
Ad eterno ricordo della vittima del dovere, l’Arma dei Carabinieri, in collaborazione con l'Anas ha inoltre intitolato un cavalcavia della Strada Statale 115, ubicato a poche decine di metri di distanza dal luogo dell’uccisione.
Infine, l’Amministrazione Comunale di Agrigento ha proceduto al rinnovo della toponomastica di Via Guazzelli nella frazione di Fontanelle.
Alla cerimonia hanno assistito anche alcuni studenti agrigentini. Giuliano Guazzelli, definito “il mastino” venne ucciso il 4 aprile del 1992 mentre a bordo della sua Fiat Ritmo da Agrigento stava facendo rientro a casa, a Menfi dove si era da anni stabilito con la sua famiglia. Esperto di mafia sin da quando giovanissimo aveva lavorato al fianco del colonnello Giuseppe Russo sul clan dei corleonesi, si era successivamente trasferito in provincia dove aveva seguito il fenomeno della stidda agrigentina.