L’audizione delle dieci città finaliste, presso la commissione del Ministero della cultura che deve giudicare i dossier è fissata per il 27 e 28 marzo prossimo e Agrigento sarà la prima, delle dieci città finaliste, che verrà ascoltata. L’appuntamento è per le ore 9 di lunedì 27 marzo nella sala del Refettorio di Palazzo Venezia in Via del Plebiscito. Per mezz’ora il sindaco Franco Miccichè, il progettista Roberto Albergoni, il presidente del Consorzio Universitario Nenè Mangiacavallo e altri componenti, illustreranno i dettagli del dossier mentre nella successiva mezz’ora i componenti della giuria porranno domande alla delegazione.
«Agrigento ha tutte le caratteristiche per diventare Capitale italiana della Cultura per il 2025. Vanta un’importante tradizione culturale e artistica e straordinarie bellezze, a cominciare dalla Valle dei Templi, dichiarata Patrimonio dell’Umanità a partire dal 1997. Auspichiamo che il 31 marzo il ministero della Cultura possa attribuirle il prestigioso titolo, che contribuirebbe a dare un ulteriore impulso, anche dal punto di vista della crescita turistica ed economica, non soltanto all’intero territorio agrigentino ma alla Sicilia tutta. In caso di designazione il governo regionale farà la sua parte per sostenere le attività previste dal progetto». A dichiaralo è l’assessore regionale per i Beni culturali e l'identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato.
“Agrigento è scrigno di inestimabili tesori delle civilta’ greca e romana, le sue radici storiche risalgono al VI secolo a.C. E’ l’aspirante più credibile e titolata a Capitale italiana della Cultura 2025” è quanto dichiara il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che nei giorni scorsi ha incontrato i relatori della candidatura. “Agrigento è l’essenza di un intreccio di culture nobili e variegate, terra che ha dato i natali a uomini come Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Giuseppe Tomasi di Lampedusa che hanno lasciato una inestimabile eredita’ letteraria all’umanita’ intera. Sono certo – ha concluso il presidente dell’Assemblea regionale – che l’Ars farà ciò che è nelle sue possibilità per sensibilizzare l’opinione pubblica siciliana affinché Agrigento non si senta sola in questa sua legittima aspirazione”.