l'incontro tra il sindaco di Sciacca Fabio Termine e l'assessora regionale alla Salute Giovanna Volo. Un incontro molto atteso dalla comunità, che attraverso il Comitato Civico per la Sanità attende una svolta significativa in ordine alla situazione in cui versa l'ospedale “Giovanni Paolo II”.
Termine ha fatto sapere di avere ricevuto dallo staff della rappresentante del governo Schifani ampie rassicurazioni su un incontro che dunque si dovrebbe svolgere a breve. Si confida adesso soprattutto che l'esito di questo incontro sia incoraggiante.
Il commissario dell'Asp Mario Zappia recentemente ha concretizzato la direttiva verso la riapertura del Pronto soccorso di Ribera. Come a dire che lui, dalla sua posizione di gestore tecnico delle risorse, esegue le disposizioni che provengono dalla parte politica.
L'ospedale di Sciacca continua a procedere faticosamente, con disponibilità di personale ridotta e con una qualificazione di Dea di primo livello che continua ancora ad essere soltanto formale, e non sostanziale. Tutto questo in attesa di concorsi e assunzioni, tra cui quei neurologi che dovrebbero far funzionare anche la Stroke Unit, che è poi una delle unità senza la quale non si può essere Dea di primo livello. I cittadini di Sciacca si rendono conto di come la situazione dell'ospedale sia difficile solo se e quando hanno bisogno di assistenza medica. Altrimenti il tema rischia di passare inosservato. I componenti del Comitato Civico per la Sanità cerca si battono anche contro questo andazzo, che rileva evidentemente sotto il profilo del ritardo culturale.
Ritengono, dal Comitato, che sia passato quasi colpevolmente inosservata la recente presa di posizione dei cardiologi dell'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, che hanno denunciato mancanze ed emergenze croniche di un sistema sanitario provinciale in cui i medici vengono dirottati da un ospedale all'altro, a 30-50 chilometri di distanza dalla propria residenza.
“Significa – hanno fatto notare i cardiologi - che con la scusa di un’emergenza, ormai permanente, i medici, del reparto di Cardiologia, subiscono ripetuti ordini di servizio per coprire i turni del reparto di cardiologia a Licata (all’Ospedale San Giacomo d’Altopasso”) dove i medici di ruolo sono soltanto due, e mai ci potrà essere un organico completo perché nessun giovane medico è disposto ad andarci a lavorare, con continue chiamate d’urgenza per supplire il turno di un collega della cardiologia (dell’Ospedale Barone Lombardo) di Canicattì. Chiamata che si definisce d’urgenza perché si ha appena un’ora di tempo per “scappare” ed arrivare a Canicattì), ulteriori turni nel reparto Pronto Soccorso di Agrigento. Perché da quando è stato aperto il Pronto Soccorso di Ribera il personale di Agrigento è stato comandato altrove.Tante volte si è discusso di questo problema. Ma oggi lo vogliamo guardare da un altro punto di vista: il nostro e quello dei cittadini”. Diversi dirigenti medici dell'ospedale di Sciacca (pediatri, ginecologi, nefrologi, cardiologi e altri specialisti) conoscono purtroppo perfettamente.