con 12 voti favorevoli( quelli dell’opposizione) e 6 contrari (quelli dei consiglieri che sostengono l’amministrazione Termine). Sul piano politico va rilevato che si tratta della proposta di adesione alla rottamazione, prevista dal governo nazionale, avanzata dall’opposizione consiliare che, per la prima volta, ha fatto prevalere la logica dei numeri a proprio favore. Probabilmente solo un primo assaggio di quello che potrà succedere in occasione di altri importanti momenti, a cominciare dall’approvazione del bilancio.
Dopo otto mesi il sindaco, in questa occasione, non dirà che il Consiglio Comunale ha scritto una bella pagina approvando all’unanimità un atto e sol perché è stato proposto dall’opposizione, ha evidenziato il consigliere Mandracchia. Ad accende la miccia, peraltro, è stato l’intervento della consigliera Campione per la quale l’opposizione, facendo prevalere i numeri, è andata oltre il ruolo di verifica e controllo del Consiglio, sostituendosi all’amministrazione. Il Consiglio Comunale è anche un organo di indirizzo, sta operando nella piena legittimità, hanno replicato Bivona e Brucculeri.
Opposizione che sul tema dello stralcio delle cartelle esattoriali ha accusato la maggioranza di avere volutamente alzato i toni, fatta eccezione per il consigliere Certa del quale è stato apprezzato l’approccio. Si può anche non condividere la proposta, ha detto Calogero Bono, ma è inaccettabile che si parli di condono, di iniziativa che aiuta gli evasori e persino di delibera illegittima. E’ prevista dalla legge ed è stata fortemente richiesta da diverse associazioni, a partire da Confcommercio e Cna, ha fatto notare il consigliere Blò.
Le posizioni sono state distinte e distanti. Per l’opposizione l’adesione alla rottamazione delle cartelle esattoriali va incontro alle esigenze delle famiglie in difficoltà, trattandosi di importi irrisori, con una media di 80 euro, considerato che riguardano circa 30 mila posizioni per un importo complessivo di 2 milioni e mezzo, somme che non alterano gli equilibri di bilancio perché non inserite. Per la maggioranza e per l’amministrazione guidata da Fabio Termine è sbagliato proprio il messaggio che viene dato ai cittadini, ossia che è meglio non pagare e aspettare un condono. E non è vero, hanno aggiunto, che sono tutti indigenti considerato che i tributi in questione riguardano Imu, tosap e la tari che deve essere pagata da tutti.
L’opposizione, al di là di quella che ha definito una “posizione ideologica” da parte della maggioranza e della giunta Termine ha anche rilevato una questione di coerenza in relazione al fatto che, sempre ieri sera, il Consiglio Comunale ha approvato il regolamento predisposto dagli uffici comunali e chiaramente condiviso dall’amministrazione, nell’ambito della cosiddetta “tregua fiscale” che prevede la definizione agevolata delle liti pendenti. In questo caso si tratta una ottantina di posizioni per circa 400 mila euro. L’atto è stato approvato all’unanimità, ma non senza accese polemiche in relazione al fatto che per l’opposizione le due delibere nella sostanza erano identiche nella misura in cui vanno incontro alle esigenze dei cittadini e al tempo stesso sgravano gli uffici comunali dal portare avanti contenziosi dall’esito incerto. Anche in questo caso si tratta di somme che non alterano gli equilibri di bilancio, ma con sconti in alcuni casi ben più rilevanti per i cittadini interessati, rispetto ai mille euro al massimo contemplati nella rottamazione, hanno sottolineato Bono e Bivona
Due delibere completamente diverse hanno sostenuto con veemenza Leonte e Curreri, con il sindaco Fabio Termine che ha evidenziato come il regolamento sulle liti pendenti consente di evitare contenziosi che il comune può anche perdere traendo da tutto ciò un chiaro vantaggio, mentre lo stralcio delle cartelle è un condono per chi non ha pagato che porta il comune a rinunciare a priori alla possibilità di incassare i 2 milioni e mezzo di euro.
Insomma clima incandescente in aula Falcone-Borsellino. L’impressione è che la pacificazione politica tanto osannata nei mesi scorsi sia ormai un ricordo.
In apertura di seduta ieri sera il presidente Ignazio Messina ha comunicato la costituzione del gruppo consiliare della Democrazia Cristiana, del quale fanno parte i consiglieri : Santangelo, Bellanca, Venezia, Bentivegna e La Barbera. E’ stato poi osservato un minuto di raccoglimento per la piccola Alessia, la bimba di 4 anni deceduta nei giorni scorsi all’ospedale di Sciacca. E’ stata anche notificata al Consiglio Comunale la nomina del Presidente Ignazio Messina a componente dell’Assemblea Nazionale dell’Anci, l’Associazione dei Comuni. Su richiesta del consigliere Blò è stato trattato anche l’increscioso episodio verificatosi lo scorso fine settimana alla villa comunale di Sciacca, con il video girato dai malcapitati che si sono visti chiudere i cancelli dall’addetto che ha fatto il giro del web. Sulla vicenda l’assessora Agnese Sinagra ha detto che si stanno effettuando opportune verifiche sul comportamento tenuto e che da lunedì scorso è in vigore l’orario estito con la villa comunale che rimarrà aperta fino alle 19.30. Al di là dell’episodio, da tutti stigmatizzato, il dibattito ha riguardato in generale la problematica della gestione delle aree verdi della città e delle condizioni di degrado in cui versano. Questione che rimanda, come in altri casi, alla carenza di personale e che ha portato persino alla polemica sulla stabilizzazione degli lsu cui non ha fatto seguito l’integrazione oraria.
In tutto ciò è arrivata anche la disponibilità del consigliere Blò ad aprire e chiudere la villa comunale.
E’ stato sospeso, ieri sera, e riprenderà nel corso della seduta già programmata per martedì 4 aprile il punto relativo al nuovo regolamento edilizio. Ci sono da esaminare ed approvare una trentina di articoli.