a rafforzare e ammodernare l’assistenza sanitaria nell’isola potenziando le strutture e i presidi socio-sanitari territoriali di prossimità (Case della Comunità e Ospedali di Comunità). Previsto anche un miglioramento dal punto di vista antisismico del patrimonio immobiliare sanitario della Regione Siciliana. A gestire i bandi è Invitalia che ha già pubblicato sul proprio sito le procedure delle tre gare la cui scadenza è stata fissata per il 10 maggio prossimo. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del supporto tecnico operativo reso disponibile dal Ministero dell'economia e delle finanze e dal Ministero della Salute alle Regioni per gli investimenti finanziati nell’ambito del PNRR.
Gli affidamenti sono stati suddivisi in tre gare che porteranno all’affidamento di 211 interventi per un valore di oltre 500 milioni di euro di fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilineza nel settore della sanità destinati alla Sicilia.
Invitalia, nello specifico, si occuperà delle gare relative a 141 case e 40 ospedali di comunità che dovranno essere attivati nell’isola, ma anche di 30 interventi per "Ospedali sicuri e sostenibili", ossia per il miglioramento dal punto di vista antisismico del patrimonio immobiliare sanitario. In provincia di Agrigento saranno realizzate 19 Case di Comunità, una delle quali a Sciacca. Ma anche tre ospedali di comunità che saranno operativi a Santa Margherita Belice, Agrigento e Bivona. I progetti di fattibilità erano stati approvati nelle scorse settimane dall’Azienda Sanitaria Provinciale.
Soddisfatta l’assessora regionale alla salute Giovanna Volo che evidenzia come la Regione Siciliana abbia centrato l’obiettivo entro il termine previsto.
«Il potenziamento e la riorganizzazione della rete di assistenza territoriale – ha dichiarato - garantirà una più efficace ed efficiente risposta ai bisogni di salute dei cittadini, oltre ad una più veloce presa in carico dei pazienti, soprattutto per quelli affetti da malattie croniche. Inoltre, l’ampliamento dei servizi offerti permetterà di creare nuovi spazi, anche per nuove figure professionali, nelle dotazioni organiche del sistema sanitario regionale».