e in particolare quelli del comparto dolciario, settore ad elevata vocazione artigianale. In Sicilia, sono interessate dai consumi tipici dei prodotti pasquali quasi 7 mila pasticcerie e imprese del settore dolciario, con una alta vocazione artigianale: sono oltre 5 mila imprese artigiane, rappresentano l’80,6% delle imprese totali del settore. Sono questi alcuni dei dati che emergono da uno studio dell’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia che ha preso in considerazione i prezzi dei prodotti della tradizione pasquale, ma anche i paradossi di un mercato del lavoro che registra proprio nel settore delle pasticcerie e della panificazione una notevole difficoltà a reperire professionisti.
L’analisi dei dati sui prezzi evidenzia che a febbraio 2023 i prezzi al consumo dei prodotti alimentari è del +13,2% mentre i prezzi dei prodotti di pasticceria fresca registrano un ritmo di crescita dimezzato, fermandosi al +6,5%, stabile rispetto a gennaio e in attenuazione rispetto a dicembre 2022.
La biodiversità della produzione agroalimentare siciliana, ad elevata vocazione artigianale, si declina in 269 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo. Si tratta del 5% degli oltre 5 mila prodotti della tradizione italiana. Tanti prodotti eccellenti ma anche la difficoltà delle imprese a reperire personale qualificato.
In Sicilia delle 1.670 entrate previste dalle imprese per le professioni di pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali e panettieri e pastai artigianali, 680 unità, pari al 40,7%, risulta di difficile il reperimento. Quota che posiziona la nostra Isola nella top 10 (al nono posto) nella classifica regionale per elevata complessità nel reclutare queste figure.
“È un paradosso del mercato del lavoro – commenta il presidente di Confartigianato Sicilia, Daniele La Porta – che denunciamo da anni: ci sono tanti giovani che non lavorano e tante imprese che cercano manodopera e la difficoltà di reperimento è più elevata per le imprese artigiane”. Numerose le cause di questo disequilibrio tra domanda e offerta: crisi demografica, gap tra scuola e mondo del lavoro, politiche attive del lavoro non adeguate.