Si tratta di una parte del finanziamento che era stato ottenuto dall'assessorato regionale all'Energia per la realizzazione dell'impianto fotovoltaico sul tetto del palazzo di giustizia e che, probabilmente per un vizio procedurale, è stata dichiarata inammissibile. Recupero a cui la Regione punta attraverso una cartella esattoriale che vede il comune soggetto debitore. Nel corso dell'ultima commissione Bilancio e finanze, quella presieduta da Filippo Bellanca, il direttore degli uffici comunali finanziari Filippo Carlino ha relazionato su questo e su altri punti, nell'ambito della discussione generale che dovrà culminare con una manovra necessaria di variazioni di bilancio. Ma il credito che Palermo vanta nei confronti del comune di Sciacca è più elevato. Comprende anche ulteriori 33 mila euro di concessioni demaniali riguardanti perfino la statua della Madonna del Soccorso realizzata nell'area portuale, ma anche per aree affidate in passato al comune di Sciacca tra le zone dello Stazzone e il porticciolo della banchina San Pietro. Il dirigente Carlino ha rassicurato la commissione circa il fatto che le somme in questione oggi sono regolarmente coperte. In ogni caso, anche a seguito di recenti valutazioni tecniche fatte dal Collegio dei revisori dei conti, la commissione ha voluto che si facesse il punto sullo squilibrio finanziario in cui al momento sono i conti comunali. che si attesta intorno ai 300 mila euro. La fetta più importante di questa somma scaturisce dalle rette di ricovero che il comune è chiamato ad onorare. Ma come se non bastasse, l'assessorato regionale alle Autonomie locali rivuole indietro quattromila dei 14 mila euro stanziati nel 2020 per i progetti di Democrazia partecipata. Somme evidentemente non rendicontate e che dunque devono riprendere la strada di Palermo. In attesa di capire la situazione degli anni successivi, in questo versante al comune di Sciacca non è andata peggio che ad altre municipalità. Ci sono comuni, infatti, da Agrigento ad Alessandria della Rocca, che non hanno speso un solo centesimo delle somme loro destinate. Hanno fatto assai meglio Licata, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Naro, Racalmuto, Ravanusa, Realmonte, Ribera, San Biagio Platani e Villafranca Sicula che hanno impegnato per intero la posta loro destinata. Hanno speso quasi tutto invece i comuni di Caltabellotta e Campobello di Licata.