Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato una nuova ordinanza che modifica le regole sull’uso delle mascherine in ospedale, fino a domani obbligatorie per tutti. Dal primo maggio, invece, l’obbligo rimane solamente per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse. L’obbligo del dispositivo di sicurezza rimane anche nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti. La nuova ordinanza sarà valida fino al 31 dicembre di quest’anno. Negli altri reparti e nelle sale d’attesa la decisione sull’utilizzo o meno della mascherina per operatori sanitari, pazienti e visitatori è demandata alla discrezione delle direzioni sanitarie. Mascherina non obbligatoria sui pianerottoli, negli spazi di attesa degli ascensori, nei bar e nelle mense delle struttura sanitarie. Non solo gli ospedali. La discrezionalità è estesa anche ai medici di famiglia e ai pediatri. Saranno loro a decidere se continuare a utilizzare e far utilizzare agli utenti il dispositivo di sicurezza. L’obbligo comunque meno con ordinanza del ministro per i bambini di età inferiore ai 6 anni, per le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché per le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo. Novità anche per i tamponi. Dal primo maggio la decisione sull’esecuzione del tampone per l’accesso ai Pronto soccorso è rimessa alla discrezione delle Direzioni Sanitarie e delle Autorità Regionali. In realtà il tampone negativo viene chiesto ad oggi anche per il ricovero negli altri reparti ospedalieri, per interventi in day hospital e, in alcuni casi, non solo al paziente ma anche al familiare che lo assiste. Dal primo maggio si andrà in ordine sparso dopo tre anni di regole valide in tutto il territorio nazionale. Succederà così che in un ospedale o nello studio di un medico di famiglia ci verrà richiesto ancora di indossaree la mascherina, mentre in un altro l’obbligo verrà meno. E, ancora, per accedere al pronto soccorso o in un reparto sarà ancora necessario sottoporsi a tampone con esito negativo, mentre in altri l’obbligo non ci sarà più. Per il ministro della salute è un segnale che andava dato nell’ottica di un ritorno alla normalità dopo tre anni di restrizioni . L’auspicio, ha aggiunto, è che il prossimo 20 maggio anche l’Oms dichiari la fine della pandemia.